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    Il programma della giornata conclusiva inizia alle 9.30 con il film che chiude l'omaggio all'ospite principale di quest'anno, Eckhart Schmidt, che con Broken Hearts ha raccontato una storia d'amore ambientata nel mondo della mafia. A seguire, presso il ridotto del Teatro Miela, un incontro con Maria Grazie Giannichedda, curatrice del volume Conferenza brasiliane di Franco Basaglia.

    Nel pomeriggio saranno proiettati due film di Vittorio De Seta, autore più volte omaggiato dal festival: alle 14.30 Un uomo a metà, dramma psicologico che racconta la crisi dell'individuo negli anni '60, e alle 19.00 il documentario In Calabria, dedicato alla terra natia del regista e accompagnato da una degustazione enogastronomica di prodotti calabri offerta da Francesco De Luca.

    Il grande protagonista della giornata sarà il regista giuliano Franco Giraldi, di cui alle 16.15 sarà presentato Cuori solitari, commedia italiana d'autore, presentata dalla star internazionale Senta Berger, protagonista del film in coppia con Ugo Tognazzi. Alle 21.00 avrà luogo la consegna del Premio Anno Uno a Giraldi, sempre alla presenza di Senta Berger. Il film scelto per la serata, La giacca verde (interpretato dalla Berger),  

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    21.00

    Tutti i colori dell'amore. Eckhart Schmidt e l'Italia come seduzione

    femminile

    Angel's Flight Eckhart Schmidt, 2017, 69', anteprima internazionale.

    alla presenza di/with Eckhart Schmidt e/and Valeria Pellegrini

    Una ragazza aspetta in una stanza d'albergo. Manda dei messaggi, ma non riceve risposta. Legge i titoli dei giornali.Si tocca. Un Angelo la sta cercando per darle quello che aspetta...

     

    Der Sandmann Eckhart Schmidt, 1993, 104'.

    Nel 1984, «Der Spiegel» riporta una dichiarazione del sempre provocatorio Eckhart Schmidt, secondo cui il cinema tedesco, invece di adattare «romanzi polverosi» dovrebbe reagire «in forma e contenuto alle attese di un pubblico giovanile», mettendo in immagini i loro «desideri e incubi». Circa dieci anni più tardi, lo stesso Schmidt adatta alcune

     

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    18.30

    I giardini di Abele Sergio Zavoli, 1968, 26'.

    «Il 3 gennaio del 1969 va in onda su "Tv7" l'inchiesta di Zavoli sulla malattia mentale. Cogliendo al volo l'occasione dei cancelli del manicomio di Gorizia, le telecamere della Rai, guidate dall'autore di Viaggio intorno all'Uomo, entrano nelle stanze della sofferenza, documentano il coraggio di Franco Basaglia, il grande psichiatra ispiratore della legge che, di lì a pochi anni, sancirà la definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici. [...] L'incipit mostra le discussioni degli infermieri durante una riunione in reparto, i loro commenti, ma soprattutto le loro reazioni all'apertura dei cancelli dell'ospedale psichiatrico. Lo stesso Basaglia, promotore dell'iniziativa, costituisce il secondo frammento di questo grande e drammatico mosaico. Il fluire delle domande di Zavoli, l'incedere lento e pacato di Basaglia, alcune sue frasi emblematiche che, come pietra, vengono incise nel cuore e nelle coscienze di milioni di italiani:

    Franco Basaglia intervista i politici riprese 1979 edite nel 1985 nuova

    edizione 2018 a cura di/filmed in 1979 released in 1985 new edition

    2018 curated by Maria Grazia Giannichedda, 40', anteprima assoluta.

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    17.00

     

    La città di Zeno Franco Giraldi, 1978, 87'.

     

    «La città di Zeno, realizzato in collaborazione con Tullio Kezich e Claudio Magris, è un'affettuosa inchiesta sul cinquantenariodella morte di Italo Svevo (avvenuta nel 1928). Introdotta proprio da Magris, l'inchiesta coinvolge una molteplicità di testimoni, di luoghi, di memorie, alla ricerca di quelle geografie sentimentali - una matassa emotiva ricca di sollecitazioni e di incomprensioni - capaci di legare il grande scrittore a Trieste. Dopo una breve introduzione storica sulla città, nella quale Giraldi evidenzia l'instabilità del senso di appartenenza, il tormento, costante, dei triestini, in una specie di nevrotica condizione identitaria, la galleria di memorie si esplicita attraverso una serie di interviste: a scrittori, come Fulvio Tomizza, Giorgio Voghera o Vittorio Vidali (leader comunista del dopoguerra); artisti visivi, come Marcello Mascherini o Livio Rosignano; storici, come Bruno Mayer o Roberto Damiani; parenti (la figlia, le nipoti, i pronipoti...) e psichiatri, come Franco Basaglia, 

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    14.30

    Castelli di sabbia, II. L'ultimo ponte (Nikad vise)

    Das Lied ist aus Ivan Faktor, 2001-2002, 18'42''.


    Priblizno Srbi Lazar Stojanovic´, 1998, 56', anteprima italiana.

     

    Serbian Epics Pawel Pawlikowski, 1992, 46'.

     

    Pismo Ivan Ladislav Galeta, 1993, 4'.

    .


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    Mercoledì 19 settembre

    9.30

    Fiori nel fango. Gemme Universal e Republic

    Operazione Corea Allan Dwan, 1953, 90'.

    «Operazione Corea fa parte di una serie di film "di servizio" che la Republic sta proponendo nelle sale. Lo studio ha lavorato su un'estensiva campagna promozionale in collaborazione con l'Aviazione americana. [...] Questa volta gli ingranaggi della Rep hanno sfornato una saga dedicata alle donne in uniforme della USAF che hanno soccorso i feriti sul fronte coreano. Un tema così basilare poteva avere buoni sviluppi drammatici, ma curiosamente il copione di Alan LeMay sembra averli trascurati. Il copione diventa invece il racconto sentimentale dell'amore contrastato fra l'infermiera Joan Leslie e il pilota di elicotteri Arthur Franz. 

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    Il programma inizia alle 9.30 con proiezione 35mm di Operazione Corea, film di Allan Dwan che racconta la guerra di Corea dal punto di vista femminile delle infermiere dell'aviazione. A seguire, in anteprima internazionale, un altro film raccontato al femminile, It's Me, appartenente al Ciclo Romano di Eckhart Schmidt.

    Nel pomeriggio prosegue la rassegna "Castelli di sabbia",

    Fulcro della giornata sarà l'omaggio al cinema attraversato e praticato da Franco Basaglia. Alle 17.00 il documentario La città di Zeno, dedicato a Trieste e diretto da Franco Giraldi, usa proprio Basaglia come filo conduttore, mentre alle 18.30 Sergio Zavoli documenta l'opera di Basaglia con I giardini di Abele. A seguire, si vedranno i materiali inediti del film incompiuto di Basaglia, composto da interviste ai politici che hanno discusso e approvato la legge 180.

    Dalle 21.00 la serata ospiterà il cinema di Eckhart Schmidt, con Angel's Flight e uno dei capolavori del regista, Der Sandmann, ispirato al celebre racconto fantastico di E.T.A. Hoffmann.

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    23.00

    Princess - Voices from Hell Eckhart Schmidt, 2016-17, 92', anteprima internazionale.

    alla presenza di/with Eckhart Schmidt, Cecilia Saracino, Marilina Marino

    La protagonista è torturata da una voce dal passato, che la insegue per una Roma dall'architettura fascista. Ma c'è soltanto una cosa che la trattiene dal suicidio... È la storia di un amore che si trasforma in una storia di odio. Abbiamo girato soprattutto in luoghi costruiti da Mussolini, come piazza Mazzini e l'EUR. L'idea era di trasporre l'odio di Nerone nel mondo del dittatore fascista. È un po' come Il grande Gatsby: tutto il potere e il denaro di questo mondo non conquisteranno la ragazza, che sogna e combatte per la sua libertà. È stato bello lavorare con Cecilia e sono rimasto impressionato da come ha attraversato tutte le torture, rendendo credibile l'invisibile.

    (E.S.)


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    Martedì 18

    21.00

     

    Sugar Colt Franco Giraldi, 1966, 93'.

    «Fresco del successo di 7 pistole per i MacGregor, Franco Giraldi firma un contratto per un nuovo western, una commedia da girare per il produttore Ugo Santalucia. Il sequel dei MacGregor dovrà quindi aspettare. Ma i tempi di scrittura e di messa in scena sono rapidissimi.

    "Lì sì che mi sono diverito" ricorda Franco Giraldi nella monografia curata da Luciano De Giusti. "La nota dominante era l'ironia, il girare scene serie e autentiche senza prendersi troppo sul serio. Noi lo stavamo già sceneggiando e cominciammo le riprese pochi mesi dopo. Quella volta le cose correvano spedite. L'attore non lo scelsi fra gli attori americani che giravano per Roma in quel momento, perché erano tutti abbastanza rozzi, poco duttili, invece a me serviva uno proprio smaliziato, un po' dandy, e andai a Los Angeles a cercarlo [...]". Ecco quindi il primo spaghetti western di Hunt Powers, che si chiama in realtà Jack Betts. ..



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    Il Duce a Trieste 

    18.00



    Nell'ambito del festival I Mille Occhimartedì 18 settembre sarà presentato alle ore 18.00 presso il Teatro Miela il documentario Il Duce a Trieste (1938), realizzato dall'Istituto Luce per documentare lo storico discorso con cui venivano annunciate le leggi razziali
    La proiezione nasce come evento parallelo organizzato in occasione dell'ottantesimo anniversario della visita di Mussolini a Trieste, a cura dell'Istituto regionale per la storia della Resistenza dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Istituto Luce Archivio della Resistenza di Torino, con interventi dello storico Marcello Flores e dell'archivista Paola Olivetti.In allegato alcune immagini del film e a seguire la presentazione scritta dal direttore del festival Sergio M. Grmek Germani.
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    Martedì  18

    17.00

    Cécile Decugis, il montaggio della vita

    La distribution de pain Cécile Decugis, 1957-2011, 14'.

    Il film, con il primo titolo di Les Réfugiés, è stato realizzato da Cécile Decugis e dal regista tunisino Hedy Ben Khalifa nel giugno del 1957 e commissionato dalla giovane repubblica tunisina, che lo ha presentato all'ONU, al momento della sua ammissione nel novembre di quell'anno, per richiedere aiuti. È girato nella ‘zona vietata' dove si raggruppano i rifugiati, che serve anche come base dell'ALN (Armée de libération nationale). Quando, circa una dozzina d'anni or sono, Decugis ritrova il negativo (senza sonoro) di Les Réfugiés, decide di riprenderlo, aggiungendo un nuovo commento, che lei stessa legge, e si prende la libertà di reinterrogare le immagini del 1957.

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    Martedì / Tuesday 18

    14.30

    Castelli di sabbia, II. L'ultimo ponte (Nikad vise)

    con la presentazione di/introduction by Diana Nenadic´


    Most Ivan Martinac, 1977, 9'17'' 8 ft. 96 inq.

     

    Il corto sperimentale continua la tradizione del "film puro" [čisti film], chiamato anche antifilm, che utilizza la camera fissa, cioè la fissazione in senso ampio. 


    Pismo iz Hrvatske Mihovil Pansini, 1991, 42'23''.

     

    Nel 1993 lo sperimentalista Ivan Ladislav Galeta (1947-2014) nella sua lingua madre, l'ungherese, racconta l'atmosfera di tristezza e nonsense che regna attorno a lui, chiedendosene il perché.


    Zadar nije za dar Zdravko Mustac´, Vlado Zrnic´, Vedran Cupic´, Dusko

    Brala, 1992, 74'.

    . C'è sa pore d'avanguardia e di sperimentalismo croato nel lungometraggio Zadarnije za dar firmato da quattro autori, tra cui Zdravko Mustać, autore del documentario Martinac



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