Premio announo

Premio Anno uno a Franco Maresco 

martedì 17 settembre ore 21


Franco Maresco

Il premio Anno uno ad un cineasta del nostro tempo va quest'anno a Franco Maresco, di cui verrà proiettato l'ultimo film Io sono Tony Scott, ovvero come l'Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz, insieme ad alcune anticipazioni di Belluscone, il nuovo film che Maresco sta montando. Affermatosi in coppia con Daniele Ciprì nella provocatoria televisione diCinico TV, Maresco diventa anche uno dei più provocatori cineasti italiani (tra l'altro con Totò che visse due volte, che 1000(o)cchi ha adottato come titolo della sua XII edizione). Diventando regista in proprio con Io sono Tony Scott, Maresco fa un salto ulteriore verso un cinema di grande splendore e intensità: attraverso la figura del grande jazzista americano che l'Italia non seppe valorizzare, il film compie un feroce viaggio in un paese degradato quale è considerata l'Italia di oggi. Maresco parlerà al festival anche del suo progetto mancato sul triestino Lelio Luttazzi, altro musicista da lui amato, e presenterà un suo video-omaggio all'amico drammaturgo e attore Franco Scaldati.
 
 
Per chi come noi ama il cinema italiano quando merita amore, premia -re Maresco è una tappa dovuta nella sequenza di scelte del Premio Announo, che ha più volte eletto cineasti legati all'Italia in modi singolari esignificativi (Schroeter, Thomas Harlan, Gianvito, Scialom... forse persinoil così portoghese Paulo Rocha di cui oggi piangiamo la scomparsa)ma per la prima volta sceglie di premiare un cineasta italiano: e in piùun siciliano, e ben sappiamo quanto quell'isola sia stata quintessen za dimolto del miglior cinema italiano e quanti sguardi di non-siciliani abbiaattratto. Senza nulla con ciò concedere a un esotismo globalizzante,incapace persino di cogliere in quel continente insulare l'immensadistanza tra Catania e Palermo. L'anno scorso ci siamo occupati di uncatanese, il polimorfo artista civile Giuseppe Fava. Quest'anno ci rivolgiamoa Palermo e al suo poeta delle flagranze Franco Maresco. Che conIo sono Tony Scott realizza il suo esordio individuale, proiettandosi(poiché non solo il cinema si proietta, anche noi ci proiettiamo continuamentesu qualcuno) su un musicista stellare, trattato con colpevoleignoranza dall'Italia, che ha attraversato la vita, l'America, il mondo, iduetti in provincia con Romano Mussolini, senza che nulla potessediminuirne l'arte. Ci piace che un'altra nostra premiata, la brasilianaHelena Ignez, che condivise passioni anche musicali con Glauber Rochae Sganzerla, condivida l'entusiasmo per questo film. Prima del qualeMaresco fu con Daniele Ciprì anche tra i maggiori storici del cinema italiano,scoprendo il Cagliostro di Mercanti, gli inguaiatori Franchi eIngrassia, il cineasta oltre la mafia Giuseppe Greco... ma seppe ancherileggere il Vampyr di Dreyer nel lungometraggio d'esordio, dopo averprolungato nella sua Cinico TV la fordiana trascendenza dei paesaggirispetto alle figure umane. La saggia follia di Maresco l'ha portato a scindersidal suo presunto doppio, scelta di grande intelligenza per quantisappiamo difficile convivere già col doppio che è in noi. Il Premio Announo va perciò a Franco Maresco cineasta, musicista, filosofo (i cui effetticorporei, degni del nostro amato Nando Cicero, scatenano il famismodel mineolo Gino Raya), mistico, critico e storico del cinema: basta luisolo a dimostrarci che il cinema italiano può esserci.
Associazione Anno uno
settembre 2013

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