Serata conclusiva dell'edizione 2014

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I Mille occhi si chiudono con l'intenso incontro che ha visto protagonisti il Premio Anno uno Tariq Teguia e il numeroso e appassionato pubblico di martedì sera. Il direttore Sergio M. Germani, sottolineando come ci sia nella volontà del festival il desiderio di evidenziare accostamenti tra film del passato e il cinema di oggi, ha citato la vicinanza tra il premiato Thwara Zanj e A Question of People di Rossellini, come due film capaci di intrecciarsi liberamente a distanza di tempo dando entrambi la sensazione di come "la storia sia un luogo di direzioni assolutamente impreviste".

A questo riguardo Teguia ha ricordato come in Italia i suoi film siano stati da subito particolarmente apprezzati. "Sicuramente nel mio cinema una fonte di ispirazione sono i grandi registi italiani, come Rossellini e il cinema degli spazi di Antonioni" ha dichiarato "La verità è che le culture sono diverse, ma il cinema le può unire tutte". Dopo Trieste il regista proseguirà il suo tour di presentazione del film in altre città italiane, tra cui Milano, Torino e Roma. "Abbiamo pensato di provare a scardinare le regole del gioco cinematografico e di attraversare il paese con un film che racconti le rivolte che negli ultimi anni sono esplose in quasi tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo" affermano Fulvio Baglivi e Donatello Fumarola "non è quindi una 'distribuzione' di Zanj Revolution ma un modo di rilanciare il cinema, di farlo viaggiare e di portarlo in luoghi che vogliono accoglierlo nella sua scomodità provocatoria, pronti a farlo deflagrare". Baglivi ha inoltre definito I Mille occhi come il festival più autoriale in Italia, grazie al suo direttore Germani, a suo parere uno dei maggiori esperti europei e tra i grandi conoscitori, appassionati e visionari del cinema. "Sono contento di vedere sempre più persone attratte dal festival, penso sia un'ottima cosa soprattutto per Trieste e significa che la città ha coscienza di quanto di positivo e importante avviene qui" ha concluso.

A precedere la visione del film vincitore è stato proiettato un breve estratto del film Belluscone. Una storia siciliana, regalato ai Mille occhi dal regista Franco Maresco, a conferma di come il festival, con il suo dialogo continuo tra cineasti, autori e intellettuali, presenze fisiche e non, in campo e fuori campo, rafforzi sempre più lo scambio tra pubblico e artisti, nella consapevolezza dell'essenzialità del cinema nella nostra epoca.

La serata di martedì è stata anche l'occasione per trarre un bilancio di questa edizione del festival. Il direttore Germani ha ringraziato le Istituzioni, i partners, gli sponsor e tutti i collaboratori che hanno reso possibile la realizzazione della manifestazione e si è detto soddisfatto di come I Mille occhi si confermi un evento lontano dai canoni delle kermesse più tradizionali, proponendo una formula personale e inedita di festival cinematografico animata dalla ricerca dell'essenza più autentica del cinema. L'edizione 2014 ha rappresentato un nuovo viaggio tra cinema del presente e del passato, attraverso anteprime assolute ed esclusive, ritrovamenti eccezionali e incontri con autori, emergenti o da riscoprire, tenendo sempre una finestra aperta sul rapporto tra il cinema e le altre arti.

 


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