L'eterno ritorno dei prati: Olmi oltre le guerre ai prossimi Mille occhi

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Tra le personali e i molti omaggi della prossima edizione dei Mille Occhi, vi saranno alcuni tasselli salienti del cinema di Ermanno Olmi, colto in particolare nelle sue declinazioni del tema della guerra e nei fertili intrecci con la produzione letteraria di Mario Rigoni Stern. Verranno infatti riproposti, a fianco del celebrato Il mestiere delle armi (2001), tre lavori poco visti di Olmi in cui è essenziale l'apporto diretto di Rigoni Stern e il riferimento esplicito alla sua opera: il cortometraggio Ritorno al paese (1967), la produzione televisiva I recuperanti (1970), co-sceneggiata e prodotta dal grande critico triestino Tullio Kezich, e il mediometraggio Così è andata. Gente di montagna (1987), con testi di Rigoni Stern, Emilio Lussu e Piero Jahier. L'omaggio al regista, che non dimenticherà di ripercorrere anche la vicenda dell'irrealizzato adattamento da Il sergente della neve (romanzo d'esordio di Rigoni Stern), confluisce nel percorso del festival Apocalypsis cum figuris. L'eterno ritorno dei prati, che - richiamando sin dal titolo l'ultimo capolavoro di Olmi sulla Grande Guerra - intende ripercorrere i rimossi e i fantasmi apocalittici delle due guerre mondiali, con alcuni preziosi recuperi del cinema italiano a trasfigurarne ed esorcizzarne gli incubi, dal muto al sonoro (Umanità di Elvira Giallanella, Cocciutelli in guerra di Luca Comerio, Kif Tebbi di Mario Camerini, Frou Frou di Augusto Genina..). A inaugurazione del festival e sempre all'interno di questo percorso monografico, verranno presentati altri documenti storici poco o per nulla conosciuti: si assisterà infatti all'anteprima dell'appena ritrovato e restaurato Il Duce a Trieste, sulla visita di Mussolini nel capoluogo giuliano, e alla rara versione integrale di Vivere da anarchici, film-intervista sull'anarchico triestino Umberto Tommasini, realizzato da Paolo Gobetti nel 1976. Dello stesso Gobetti si potrà vedere anche Racconto interrotto (1992), il mediometraggio dedicato al padre Piero, figura tra le massime della cultura antifascista; a Trieste, questi filmati storici saranno presentati da Paola Olivetti, compagna di Paolo Gobetti e direttrice dell'Archivio cinematografico della Resistenza di Torino (responsabile del ritrovamento di Il Duce a Trieste).

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