Presentato il programma dei Mille Occhi

Il direttore Sergio M. Germani e il critico Olaf Moller_web.jpg


Nel corso della conferenza stampa di questa mattina alla Libreria Lovat di Trieste, il direttore Sergio M. Germani ha presentato il programma completo dell'edizione 2015 di I Mille occhi che si terrà al Teatro Miela di Trieste dal 18 al 23 settembre, con anteprima a Roma al Cinema Trevi della Cineteca Nazionale il 15 e 16 settembre.

"I Mille Occhi lanciano degli sguardi che attendono di essere accolti e contraccambiati" ha affermato Germani, sottolineando come il festival voglia essere un filo di collegamento tra tutti i tipi di cinema e come questo sguardo complessivo di scoperta si sia sempre incontrato anche con le istituzioni che permettono al festival stesso di proseguire il suo lavoro. I Mille Occhi sono una vera e propria messa in scena di un programma collettivo che nasce dallo scambio tra vari collaboratori sensibili alla relazione del cinema con i suoi territori ignorati e allo stesso tempo interessati alla settima arte nella sua flagranza di rapporto con il reale.

Ospite della conferenza anche Claudio Venza, storico dell'anarchismo e colonna del Gruppo anarchico Germinal, che ha parlato in relazione al film Vivere da anarchici di Paolo Gobetti in programma nella serata inaugurale del festival. Il suo intervento è un ritratto a Tommasini, intervistato per quasi 16 ore dal grande Gobetti, definito come una persona eccezionale e modesta, un fabbro che credeva nella libertà e alla quale sacrificò l'intera sua vita. Dopo aver concentrato l'attenzione proprio su questo attivismo, con un breve excursus storico, Venza ha richiamato per affinità l'attività di Sergio Germani, dandogli un grande merito: quello di votarsi a un impegno civile attraverso il cinema, che non è solo un fatto estetico, ma si rivolge a un pubblico più ampio, alla ricerca di quella libertà e uguaglianza di cui Tommasini stesso era portatore.

A rappresentare le Istituzioni, la Presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat che ha evidenziato la grande qualità caratterizzante da sempre le proposte dei Mille Occhi. La Presidente, costante sostenitrice delle attività cinematografiche, ha menzionato come centrale il progetto Casa del Cinema che vuole raccogliere dentro un contenitore unico sinergie diverse e si dimostra fiduciosa che, aldilà dei contributi e del sostegno che non potranno più arrivare dall'ente provinciale per ovvi motivi, le associazioni di cinema sapranno difendere tutte le loro prerogative. Presente anche la Vicesindaco di Trieste Fabiana Martini, la quale con un breve ma significativo intervento, ha ricordato come il festival offra uno sguardo altro, con una capacità di debordare che è fondamentale per attrarre sempre un pubblico nuovo e maggiore, da incentivare tramite proposte attraenti ma allo stesso tempo di spessore.

Ultimo intervento quello del critico cinematografico Olaf Möller, da anni uno dei principali collaboratori dei Mille occhi e curatore della rassegna Wysbar, maestro da riscoprire del cinema tedesco. "Il programma del festival è stato composto in modo intelligente, intuitivo e giocoso" ha affermato il critico, continuando: "In un certo senso di fronte al cinema restiamo sempre sconfitti per la sua grandezza e la sua vastità. Essendo il cinema troppo grande non possiamo e non vogliamo far altro che portarvi dei piccoli frammenti che lasciano lo spazio per aggiungere altre idee".

In relazione al programma sono numerosi e trasversali gli itinerari che andranno a incrociarsi nelle sei giornate di I Mille occhi, un festival che, dalle parole del suo direttore Sergio M. Germani, conferma la volontà di non accettare i limiti di quanto è già noto puntando a proporre un programma in cui il gusto della riscoperta s'intrecci con il piacere della visione, con il proposito di incoraggiare il suo pubblico a confrontarsi con il cinema di ogni tempo e luogo con libertà di sguardo e curiosità per il molto che ci è ancora sconosciuto. Anche l'edizione del 2015 sarà caratterizzata da proiezioni da mattina a notte, nonché da svariati ospiti - si terranno infatti incontri con registi, attori, critici e storici del cinema. «Purtroppo molti colgono nei Mille occhi un luogo unico per coltivare scoperte, "purtroppo" perché il festival teme più la solitudine che rischi di competizione», afferma Germani nella sua introduzione al catalogo. «Oggi come oggi», scrive il direttore, «sarebbe importante dispiegare un po' di mezzi e di energie che contraddicano la triste sensazione che all'Italia i suoi tesori cinematografici non interessino molto di più che all'ISIS quelli di Palmira». E proprio al cinema italiano meno divulgato e più entusiasmante il festival continua a volgere come d'abitudine un occhio di riguardo: tra i cineasti "segreti" da riscoprire, accanto alla rosa di cinque rarissimi film salvati dal giovane collezionista e storico Simone Starace e all'omaggio al poeta e regista Raffaele Andreassi (che prosegue un percorso avviato nel 2014, curato da Fulvio Baglivi di Fuori Orario), vi saranno approfondimenti dedicati al messinese Oreste Palella, più noto come attore (ad esempio, in Sedotta e abbandonata di Germi) ma autore di preziosi mélo soprannaturali, ed Emanuele Caracciolo, ucciso a 31 anni nelle Fosse Ardeatine e regista di un solo film (Troppo tardi t'ho conosciuta!), ma di cui si vedranno anche altre interessanti opere del periodo, a cui collaborò (di Carmine Gallone, Mario Bonnard, Corrado D'Errico..). Saranno all'insegna degli intrecci tra Cinema e Storia del nostro Paese anche le proiezioni che inaugureranno ufficialmente il festival con alcuni documenti storici poco o per nulla conosciuti: venerdì 18 settembe alle ore 20.45, dopo il rinfresco inaugurale alle ore 20, si assisterà infatti all'anteprima dell'appena ritrovato e restaurato Il Duce a Trieste, sulla visita di Mussolini nel capoluogo giuliano (avvenuta il 18 settembre 1938, esattamente 77 anni prima della sua riproposizione al festival) e alla rara versione integrale di Vivere da anarchici, film-intervista sull'anarchico triestino Umberto Tommasini, realizzato da Paolo Gobetti nel 1976. Dello stesso Gobetti si potrà vedere anche Racconto interrotto (1992), il mediometraggio dedicato al padre Piero, figura tra le massime della cultura antifascista. A Trieste questi filmati storici saranno presentati da Paola Olivetti, compagna di Paolo Gobetti e direttrice dell'Archivio cinematografico della Resistenza di Torino (responsabile del ritrovamento di Il Duce a Trieste), alla presenza dello storico dell'anarchismo triestino Claudio Venza, del Gruppo Anarchico Germinal e del direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob.

Anche la sensibilità per l'immaginario femminile, da sempre al centro dei Mille occhi ed evidente sin nella scelta di proporre per ciascuna delle sue edizioni un'icona donna della storia del cinema (quest'anno è la volta di Daliah Lavi, protagonista di Il demonio di Brunello Rondi), avrà anche quest'anno modo di esprimersi al meglio con la breve personale della celebre artista francese Niki de Saint Phalle, autrice di due originalissimi lungometraggi che verranno presentati alla presenza della figlia Laura Duke Condominas, indimenticata Ginevra nel Lancelot du Lac di Robert Bresson. Tra gli approfondimenti più attesi, vi saranno anche omaggi al caratterista triestino Livio Lorenzon, all'attore di molti western e peplum italiani Richard Harrison, al regista e produttore tedesco Frank Wysbar, allo scenografo russo Boris Bilinsky e - non ultimo - al sodalizio creativo tra Ermanno Olmi e lo scrittore Mario Rigoni Stern. Il Premio Anno Uno 2015 a un cineasta del nostro tempo andrà invece al portoghese Vítor Gonçalves, per il suo secondo lungometraggio realizzato a 27 anni dall'acclamato esordio, A vida invisível, il quale verrà proiettato alla presenza dell'autore nella serata conclusiva del festival, mercoledì 23 settembre.

Il direttore Germani ha concluso la conferenza ringraziando la Regione Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Kathleen Foreman Casali sostenitori del festival, dichiarando: "i Mille Occhi sforzano memorie e creano memorie altrui perché credono nelle passioni e nell'individualità dello sguardo: 1000 sguardi si rivolgono a noi dal cinema, ma 1000 sguardi continuiamo a rivolgere anche noi ad esso."


Tutte le proiezioni e gli incontri sono a ingresso libero.



Realizzato con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Kathleen Foreman Casali.


Ufficio stampa Francesca Bergamasco

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Informazioni: festival@imilleocchi.com /segreteria@imilleocchi.com | tel/fax 040 349 88 89

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