La domenica dei Mille Occhi

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Domenica 20 si ricomincia dalla mattina, dalle ore 9.15, con due drammi bellici del cinema del Ventennio fascista: Le scarpe al sole (1935) di Marco Elter, dal libro del militare Paolo Monelli sulla Prima Guerra Mondiale e montato da due registi d'eccezione come Camillo Mastrocinque e Giorgio Bianchi, e Abuna Messias (1939) di Goffredo Alessandrini, co-sceneggiato tra gli altri dal grande cineasta Vittorio Cottafavi, che racconta la seconda missione etiopica in Abissinia del Cardinale Guglielmo Massaia (avvenuta nella seconda metà dell'Ottocento ma raccontata in modo da alludere anche alle successive Guerre d'Etiopia). Nel pomeriggio, dalle ore 14.30, seguiranno un'ulteriore tassello della breve personale dedicata al regista messinese Oreste Palella con il curioso Cristo è passato sull'aia (1953, introvabile film sospeso tra religione e superstizione) e il melodramma Frou-frou (perduta per amore) (1955) di Augusto Genina, nell'ambito del focus sullo scenografo russo Boris Bilinsky. Nel tardo pomeriggio, dalle ore 18.00, si terrà invece l'evento più importante della giornata, con tre proiezioni legate all'intrinseca fisicità del cinema e alla bellezza dell'esperienza di sala, sempre più dimenticata nell'era del digitale, dell'home video e del download. Si tratta rispettivamente del cortometraggio Buio in sala (1948), diretto dal futuro maestro della commedia italiana Dino Risi e di Appunti per un film sui cinema romani (2015, in progress), film progettato e iniziato dal recentemente scomparso Ciro Giorgini, grande ricercatore e programmatore di cinema (tra i fondatori di Fuori Orario e dell'Officina Filmclub), il quale verrà presentato a Trieste insieme alla moglie Silvia Vallario e da altri amici di Ciro. Chiuderà il pomeriggio dei Mille Occhi il cortometraggio sperimentale Coda (2014), realizzato da Fulvio Baglivi, collaboratore del festival e tra i curatori dello stesso Fuori Orario. La domenica culmina con una l'omaggio serale a Ermanno Olmi, di cui si vedrà uno dei capolavori recenti sul tema della guerra (Il mestiere delle armi, 2001) affiancato a uno dei gioielli assoluti del programma 2015 dei Mille occhi, il fantabellico muto Umanità (1919) della misteriosa Elvira Giallanella, alla sua unica regia nota. In seconda serata L'amante di Paride (1954) co-diretto dal grande artigiano del cinema americano Edgar G. Ulmer, allegorico film ad episodi che appartiene alla selezione di rarissimi titoli di cinema italiano raccolti dal collaboratore del festival Simone Starace.

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