IL MERCOLEDì DEI MILLE OCCHI

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In questo mercoledì 20 settembre, I Mille Occhi lanciano uno sguardo sul carattere apolide del cinema italiano in relazione a storie che fanno parte del passato ma che sono strettamente collegate a vicende di emigrazione ed esilio molto attuali. La mattina comincia con due film dai Germogli: L'onorevole Angelina di Luigi Zampa, con una straordinaria Anna Magnani protagonista, e Il cammino della speranza, film di Pietro Germi vincitore dell'Orso d'argento nel 1951 al Festival di Berlino. Il film di Germi narra di una traversata di migranti da un paesino della Sicilia verso la Francia in uno spazio-tempo di incontri e dinamiche umane, percorso da camionette cariche di uomini e donne che si affacciano dai finestrini dei treni con le loro paure e le loro speranze. A collegarsi a questa visione un altro regista apolide proposto dai Mille Occhi, l'egiziano Tewfik Saleh, il cui film, al-Makhdu'un, attraversa, dall'allora confine tra Siria e Iraq, tutto il mondo dell'esilio, e si incrocia  con gli esuli de Il cammino della speranza che percorrono l'Italia di Paisà non più con lo sguardo dei liberatori, ma con quello degli stranieri in patria.

Tewfiq Saleh, scomparso nel 2013, alessandrino e cosmopolita, grande cineasta egiziano della sinistra (anti)nasseriana ha scritto e diretto bellissimi film quasi introvabili, di realismo denso e colto,  magnificamente raccontati, rivoluzionari nei primi piani e negli sfondi storico-sociali, nel testo e nel contesto. Occuparsi oggi dell'egiziano Saleh, è anche il nostro modo di non dimenticare Giulio Regeni, afferma il direttore Sergio M. Grmek Germani.

Il film sarà proiettato alle 14.30 e sarà seguito dal secondo incontro con il cinema greco del Premio Anno uno Dimos Theos, cineasta-esploratore di pensiero con il suo Diadikasia.

Alle 18.30 ritorna il gotico errante - Seth Holt- con un grande film, The Nanny, un thriller familiare sull'incomunicabilità che si stabilisce fra un ragazzino dal carattere difficile e gli adulti che lo circondano interpretato da un'impeccabile Bette Davis nel ruolo della governante.

Appuntamento alle 20.00 con la storica collaboratrice dei Mille Occhi, la cineasta sperimentale Jackie Raynal ospite in questo mercoledì preserale ad introdurre il suo breve documento Un film 1988/2018 - Journal de Jackie. È un diario della sua vita avventurosa, che include viaggi a New York, Trieste, Zanzibar, Parigi, New Orleans e all'isola di Stromboli, in compagnia del suo bouledogue Nigel. Il film si concentra soprattutto su quello che Nigel vede durante i vari incontri e il "cast" include André S. Labarthe, Lazslo Szabo, Bulle Ogier, Elliot Stein, Ann Rice, Jonas Mekas, Robert de Niro, David Bowie, Julian Schnabel, Daniel Pommereulle, Joe Saleh e molti altri.

La serata continua con l'attrice Gordana Miletić De Santis come protagonista del film La strada lunga un anno di Giuseppe De Santis: un film sull'emigrazione per ritrovare in un paese straniero un paesaggio geografico e morale. Scritto nel 1954, ma realizzato soltanto quattro anni dopo in Jugoslavia, rappresenta, per le traversie produttive, uno dei film più sofferti del cineasta e il più ignorato dalla distribuzione e dal pubblico.

Se il film di De Santis permette di cogliere quel carattere apolide che sovente ha attraversato il cinema italiano, e di cui i set jugoslavi e sovietici del suo cinema sono emblematici, Atollo K di Léo Joannon in programma subito a seguire, è oggi tra i più coerenti atti di quel carattere.

Il film è l'ultimo di Laurel & Hardy, massimi comici e massimi cineasti che fu ingiustamente strapazzato all'epoca dalla critica. La K del titolo tradisce un chiaro riferimento alle reazioni nucleari in un contesto politico di corsa agli armamenti in campo atomico ed è per questo che il film fu ostacolato e mutilato sia in fase di produzione che di distribuzione. La pellicola verrà proiettata intorno alle 23.30 e introdotta da Enzo Pio Pignatiello che ne ha ben studiato i contesti geopolitici, nella pubblicazione edita in occasione del Festival e che presenta un suo tentativo di ricostruire l'integrale versione italiana, con l'ultimo grande doppiaggio di Alberto Sordi e Mauro Zambuto.

Con gli esilaranti Stanlio e Ollio capaci di toccare le vicende più tragiche, dalla Prima guerra mondiale all'esilio degli apolidi, scatenando un riso che può far cogliere anche la profondità del dramma, I Mille Occhi si congeda per la notte dando appuntamento a giovedì per l'ultima giornata di questa edizione 2017 con la consegna del Premio Anno uno a Dimos Theos.

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