Il sabato dei mille occhi

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La seconda giornata del Festival Internazionale del Cinema e delle Arti I Mille Occhi si apre con un ventaglio di film del cineasta-poeta Franco Piavoli. Il Teatro Miela ospiterà in sequenza dalle 9:30 le proiezioni de Le stagioni, 1961, 25'; Domenica sera, 1962, 12'; Emigranti, 1963, 11'; Evasi, 1964, 12'; Festa, 2016, 40'.

Una retrospettiva che va dal delicato poemetto sulla natura (Le Stagioni), all'osservazione del costume con intensa partecipazione poetica (Domenica Sera) e al lirismo con sensibilità nel ritrarre e raccontare il nostro paese (Emigranti ed Evasi)

Il pomeriggio sarà invece dedicato a Nico d'Alessandria con il percorso L'indispensabilità dei coatti. Verranno proiettati Il canto d'amore di Prufrock 1967, 20' da T.S. Eliot con la voce di Carmelo Bene e L'imperatore di Roma, 1987, 84' di forte influenza neorealista, calato nella Roma di periferia, fatta di rovine e accattoni, con chiare citazioni del linguaggio pasoliniano.

A seguire nel pomeriggio il percorso Castelli di sabbia, III. Ingoiare la luce presenterà dapprima Nicije dete (No One's Child) di Vuk Rsumović, 2014, 95', nel periodo

dell'inizio della guerra in Jugoslavia un ragazzo viene trovato sulle montagne della Bosnia ed Erzegovina, gli animali lo hanno nutrito e allevato, nessuno sa da dove venga; poi in prima serata alle 20:30 alla presenza di Jelena Maksimović e Ivan Salatić verranno introdotti altre tre film di questa nuova cinematografica balcanica: Kasno smo se sreli (At Least We've Met) di Marko Grba Singh, 2012, 15' con il ritratto di un senzatetto belgradese di grande cultura, figlio di diplomatici, al quale il brusco cambiamento del sistema in Jugoslavia ha stravolto la vita;  Pismo c´ac´i (A Letter To My Father) Damir Cucic´, 2012, 72', ritratto del rapporto tra un padre e un figlio originari del retroterra dalmata; e infine Daljine (Heavens) di Jelena Maksimović e Ivan Salatić, 2014, 19' "home movie" che mescola le immagini d'archivio dei momenti felici del periodo del benessere e la prosperità dei padri e figli, con le immagini del presente, dei figli senza padri.

Prima di ciò invece, nel tardo pomeriggio I Mille Occhi avrà anche il piacere di ospitare Ellis Donda e la sua attrice Rossella Or per la proiezione di Engel und Puppe di Ellis Donda, 1975, 21', film prodotto dal CSC, come saggio finale, di un corso sperimentale gestito da Roberto Rossellini, un lavoro a bassissimo costo interessante in quanto ha permesso una critica radicale del cinema come linguaggio. Rossella Or sarà in sala per un saluto anche alle 20:30 per anticipare la proiezione della convergenza parallela del percorso Nico d'Alessandria, l'indispensabilità dei coatti, Estate romana di Matteo Garrone, 2000, 90', girato nella Roma che si prepara al Giubileo, in un tempo di mezzo, sospeso fra la grandezza del passato, un presente e un futuro tutto da scrivere.

Sempre nello stesso percorso verrà proposto durante la serata anche L'amico immaginario, di Nico d'Alessandria, 1994, viaggio nei tormenti di Dino e di una perduta identificazione spirituale narrata con un linguaggio essenziale, interpretato da un Victor Cavallo particolarmente partecipe e comunicativo

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