Una storia semplice? Leonardo Sciascia e il cinema

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Lunedì 1 settembre - Giardino del cinema

Porte aperte (Italia, 1990, 108’) di Gianni Amelio, con Gian Maria Volonté Palermo, 1936.
Tommaso Scalia è imputato per tre omicidi: ha ucciso l’ex-superiore che lo aveva licenziato, il collega che ha preso il suo posto e infine la moglie. La condanna a morte sembra inevitabile, ma il giudice Di Francesco, convinto oppositore della pena capitale, decide di approfondire le indagini. Dal romanzo del 1987, un pamphlet civile che incrocia il thriller giudiziario. Candidatura all’Oscar per il miglior film straniero.

Venerdì 12 settembre - Teatro Miela ore 15
A ciascuno il suo
(Italia, 1967, 109’) di Elio Petri, con Gian Maria Volonté, Irene Papas
Sicilia. Un insegnante indaga sul duplice omicidio di un farmacista e di un medico. Per tutti si tratta di un delitto d’onore, ma l’intreccio è più complesso. Liberamente tratto dal romanzo del 1966, di cui Petri esplora sottotraccia il discorso politico e anticlericale, che diverrà poi ancor più esplicito nel suo successivo adattamento di Todo modo (1976).

Sabato 13 settembre - Teatro Miela ore 15
Il consiglio d’Egitto
(Italia, 2002, 138’) di Emidio Greco, con Silvio Orlando Copia 35mm da Cineteca Nazionale
Nel 1782 una tempesta fa naufragare sulle coste siciliane la nave dell’ambasciatore del Marocco. Poiché nessuno conosce l’arabo, viene chiamato a fare da interprete l’abate Vella, il quale fa credere che un manoscritto arabo conservato nell’isola sia il fondamentale testo storico-politico Il Consiglio d’Egitto. Trasposizione del romanzo del 1963, il film segna il secondo confronto di Emidio Greco con lo scrittore siciliano, di cui aveva già adattato Una storia semplice (1991).

Mercoledì 17 settembre - Cinema Ariston ore 21
Il giorno della civetta
(1968, 108’) di Damiano Damiani, con Franco Nero, Claudia Cardinale
In un piccolo paese della Sicilia, l’ufficiale dei Carabinieri Carlo Bellodi, ex partigiano, si trova a indagare sull’omicidio di un impresario edile che si era rifiutato di cedere un appalto a una ditta protetta dalla mafia. Ispirandosi al romanzo del 1961, Damiani inaugura il proprio discorso sulla Sicilia e la mafia, che sarà poi centrale nella filmografia del regista friulano.

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