Helena Zero

Regista - Director: 
Anno - Year: 
2006
Sceneggiatura, produzione - Screenwriter, production: Joel Pizzini
Fotografia - Cinematography:
Eryk Rocha
Interpreti - Cast:
Helena Ignez, Gal Costa, Jorge Mautner, Jards Macalé, Lanny Gordin
Produzione - Production:
Pólofilme, Paloma Cinematográfica e Rumin Filmes
Produzione esecutiva - Executive producer:
Paloma Rocha
Durata - Length:
27'
Formato - Format:
digitale, col e b/n
Origine - Origin:
Brasile, 2006
v.o. portoghese

L'attrice e regista Helena Ignez evoca e reinventa la sua memoria e il suo universo creativo attraverso un rituale di tai chi chuan. Un'artista e il suo eterno ricominciare.

«Classificato come documentario, Helena Zero di Joel Pizzini sottopone il pubblico ad una esperienza audiovisiva la cui classificazione è difficile quanto necessariamente diminutrice della multiforme proposta di questo video, che pare voler rendere omaggio ad una specifica figura femminile nel suo intero universo di potenza, contraddizione, fascino e shock.
E questa figura - la musa poliedrica di Pizzini - è niente meno che Helena Ignez, personalità decisiva del cinema brasiliano, che iniziò la sua carriera con Glauber (con cui era sposata) nel suo primo film, il cortometraggio Pátio del 1959, e interpretò film centrali come O Padre e a Moça de Joaquim Pedro de Andrade, pietra miliare del Cinema Novo. Ma fu nel cinema marginal che Helena trovò la sua espressività maggiore, nel fondamentale partenariato con Rogério Sganzerla, diventando una figura mitica, emblematica, e chiave per la comprensione dell'universo dei marginais brasiliani.
E qui Pizzini si avvale del frammento, dello shock visivo, delle oscillazioni sonore e cromatiche, per ricreare la figura di Helena in un ambiente che è forse quello che più le conviene: l'istinto, la forza e il fascino di una bellezza violenta, che trova armonia nella sua atonalità. Quando questa Helena dice: "Voglio carne umana, ice-kiss, Coca-Cola e cioccolata" abbiamo modo di riconoscere non chi sia in realtà questa donna, ma piuttosto una sorta di segnale che indica dove lei si trova e dove mantiene la propria forza» (Rafael Ciccarini in Riverenze: la musa del marginal, il nuovo margine e la vecchia canaglia).

Actress and filmmaker Helena Ignez recalls and reinvents her memory and creative universe through a ritual of tai chi chuan. An artist and her eternal restart.

“Classified as a documentary, Joel Pizzini’s Helena Zero subject the public to an audiovisual experience whose classification is both difficult and necessarily reductive of the multiform proposal of this video that seems to honor a specific feminine figure in it’s universe of power, contradictions, charm and shock.
This figure – Pizzini’s polyhedral muse – is nothing other than Helena Ignez, a deci-sive figure in Brazilian cinema who started her career with Glauber (to whom she was mar-ried) in her first film, the short Pátio in 1959, and played in important films like O Padre e a Moça by Joaquim Pedro de Andrade, a milestone of Cinema Novo. But it was in marginal cinema that Helena found her best expressiveness, in a fundamental partnership with Rogério Sganzerla, becoming a mythical, emblematic and key figure to understand the universe of the Brazilian marginais.
And here Pizzini makes use of fragmentation, visual shock and sonorous and chro-matic oscillations to search for Helena’s figure in an environment that might be the most com-fortable for him: instinct, the force and the fascination of a violent beauty that finds harmony in its atonality. When this Helena says: “I want human flesh, ice-kiss, Coca-cola and chocolate” we can see not who this woman is in reality, but rather a kind of signal that indicates where she is and where she maintains her strength.”
- Rafael Ciccarini in Riverenze: la musa del marginal, il nuovo margine e la vecchia canaglia.

 

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