Jug-jugoistok (South by Southeast)

Regista - Director: 
Anno - Year: 
2005

Sceneggiatura - Screenwriters: Milutin Petrović, Saša Radojević
Fotografia - Cinematography:
Predrag Bambić
Montaggio - Editing:
Petar Jakonić
Suono - Sound:
Branko Neškov, Aleksandar Stojanović, Marc Kenna
Musica - Music:
Miša Savić
Scenografia - Set Design:
Petar Petrović
Costumi - Costumes:
Gorfana Angelovski
Interpreti - Cast:
Sonja Savić, Nedeljko Despotović, Puriša Djorđević, Nikola Djuričko, Srđan Golubović, Petar Jakonić, Milutin Petrović, Saša Radojević, Dinko Tucaković, Bogdan Zlatić
Produzione - Production:
Predrag Bambić, Milutin Petrović per Montage
Formato - Format:
35mm, col
Durata - Length:
87'
Origine - Origin:
Serbia 2005

Sonja Savić e Belgrado. Su questo tema, nel 2005, il regista Milutin Petrović e io desideravamo realizzare un film. Sonja Savić che attraversa diverse parti di Belgrado, come in un "road movie"; ricompone i pezzi dei vecchi stabilimenti industriali abbandonati e dei simboli del potere dello Stato. Volevamo fare un film underground, intitolato Kapija (Il portone), dedicato alla città di Belgrado che apre le porte dell'Est all'Ovest e dell'Ovest all'Est. Davanti a Sonja doveva inoltre apparire, verso la fine del film, la proiezione computerizzata dello Stambol kapija, ossia dell'antica porta della città di Belgrado.
Un importante aspetto del film Jug jugoistok è la figura di Sonja Savić nelle scene segnate da importanti simboli del potere (para)politico. Si muove tra il monumento al Milite ignoto (che definisce "monumento nero"), e il monumento al Vincitore di Belgrado (quello "bianco"), tra la torre della televisione sul monte Avala e il Palazzo del potere (le strutture distrutte durante i bombardamenti della NATO nel 1999).
I ricordi ci permettano di essere più personali. Ed è così che voglio essere. Come co-sceneggiatore in occasione della realizzazione del film Jug jugoistok sono stato molto vicino a Sonja. Lei ha accettato il difficile compito di mostrare la propria intimità giocando con i pregiudizi che l'opinione pubblica nutriva nei suoi confronti. In una delle nostre conversazioni, poco prima dell'inizio delle riprese, mi promise che se gli sloveni le avessero corrisposto i compensi dovuti, mi avrebbe portato a mangiare frutti di mare. "Chissà, magari abbiamo fortuna e troviamo le perle", disse Sonja che a tutti coloro che avevano l'opportunità di vederla e di sentirla, regalava generosamente le proprie emozioni e tante parole da ricordare.

Saša Radojević

 

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