Saluti Istituzionali

Va sempre più consolidandosi il felice binomio Trieste-cinema: per i film e le serie televisive che vi vengono girati e, soprattutto, per la ricca offerta di festival e rassegne. Anche l’ente che ho l’onore di presiedere sostiene con convinzione queste manifestazioni, ed è a loro beneficio che stiamo elaborando il progetto della Casa del Cinema, un’istituzione che offrirà supporti concreti al fiorire delle iniziative.
I mille occhi assume di anno in anno un profilo sempre più interessante: giunta alla IX edizione, la manifestazione diretta da Sergio Grmek Germani si impone per la raffinata selezione delle pellicole, coerente e mai banale.
Questa edizione è segnata dalla presenza di Liliana Cavani, che si appresta a girare un film proprio nella nostra città, tornando così nella Mitteleuropa dopo l’esperienza de Il portiere di notte, ambientato a Vienna, che nella serata inaugurale verrà presentato in anteprima nella nuova ristampa. Il film non mancherà di suscitare la riflessione e il dibattito del pubblico nemmeno in questa occasione.
Saluto dunque con grande soddisfazione anche questa edizione del festival, che riconferma il fascino del suo nome, quello di “mille occhi” puntati a scrutare la natura profonda e inquieta dell’umanità.

Maria Teresa Bassa Poropat
Presidente e Assessore alla Cultura
della Provincia di Trieste

 

 

Una rassegna di respiro internazionale, degna di una Trieste, che in ambito culturale – e soprattutto cinematografico – non è sicuramente periferia. Anzi.
Tant’è che, quando con il direttore Sergio Grmek Germani prospettammo una più stretta collaborazione, non solo logistica ma progettuale, con il Comune di Trieste e indagammo su quali concreti ambiti tale collaborazione potesse esplicarsi, il confronto si orientò su uno “scabroso” tema proveniente da Oltralpe: il caso del grande regista francese Claude Autant-Lara.
“Scabroso” perché Autant-Lara nacque a sinistra e finì a destra, suscitando scandalo.
Ma non è evidentemente questa la principale ragione di interesse verso il lavoro di Autant-Lara che, nell’ampiezza produttiva, nelle sollecitazioni artistiche e intellettuali, ha abbracciato gran parte del Novecento e ha toccato (vedi Quarantotti Gambini) anche le sponde adriatiche.
Ecco allora che storia, attualità, dimensione europea convergono in questa scelta, che, speriamo, sia emblematica di una feconda stagione di approfondimento e di salutare dibattito.
Massimo Greco
Assessore alla Cultura e alla Comunicazione
Comune di Trieste

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