Il caimano del Piave
Regista - Director:
Immagine:
Anno - Year:
1951
Copia BetaSP (da 35mm) della Cineteca Nazionale.
«È una storia romantica che si svolge durante la prima guerra mondiale e che ha per sfondo l’amore fra un giovane militare triestino e una contessina. Il lavoro è tendenzialmente positivo, ma alcune scene con danza impongono una riserva. Il Ccc lo ha classificato per adulti» («Rivista del Cinematografo», aprile 1951); «Quando vengono eliminati tutti i fotogrammi rappresentati le ballerine di teatro, il film può essere classificato per tutti» («Rivista del Cinematografo», maggio 1951). Il film suscitò piuttosto qualche perplessità presso le famiglie di alcuni dei soldati che ispirarono il soggetto, cui rispose Vittorio Martino con lettera del 21 marzo 1951 al Ministero: «Il film è stato realizzato su soggetto di Fulvio Palmieri-Leo Cevenini-Vittorio Martino; soggetto studiato sin dall’Aprile 1950, elaborato nei successivi mesi e depositato presso codesta Presidenza e presso la Siae il 16 giugno 1950. Il nostro Leo Cevenini verso i primi mesi di Luglio conobbe per caso il sig. Ferruccio Perici e, parlando con lui del film in preparazione, seppe che egli era il fratello della signora Pontecorvo Bacci, vedova di uno dei caimani del Piave, capitano Pontecorvo. In tale occasione fece presente che la sorella era in possesso di una copia di documentario dal titolo I caimani del Piave, che avrebbe volentieri venduto. Il nostro Cevenini rispose che non era sufficiente avere il possesso della copia per vendere i diritti ad altri, ma che occorreva dimostrare di essere proprietaria dei diritti stessi e del negativo. Tale osservazione fu fatta poiché risultava al Cevenini che un documentario del genere era stato, a suo tempo, editato dall’Istituto Luce, per conto del Ministero della Guerra. Nel mese di Luglio fu fissata una visione del documentario in parola e fu purtroppo constatato che il documentario stesso non poteva fornire alla Società Produttrice elemento alcuno per un ulteriore sviluppo del soggetto, già ampiamente elaborato e regolarmente depositato. Si constatò inoltre che non ci si poteva servire del documentario nemmeno come repertorio di guerra, essendo muto e, per di più, girato a 16 fotogrammi. [...] Successivamente, in corso di lavorazione, il Regista Bianchi, volendo accertarsi con esattezza anche di particolari circa le divise indossate dalle formazioni di plotoni nuotatori, chiese di vedere lui stesso il documentario, che fu nuovamente visionato. Tutto il repertorio di guerra, adoperato nel film, è stato preso dal film Gloria edizione sonora dell’Istituto Nazionale Luce, del quale esisteva una copia lavanda a passo normale. [...] Per quanto riguarda alcune proteste di Associazioni di Arma, noi non possiamo che deplorarne il metodo. Nessuno dei firmatari ha sentito il bisogno di vedere il film, prima di protestare!».
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