2015

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Uma Raparíga no Verão

Ricordiamo l'appuntamento alle ore 20.45 con il primo film del Premio Anno Uno 2015 ed ospite del festival Vítor Gonçalves, Uma Raparíga no Verão (Una ragazza d'estate, 1986), che ai tempi della sua uscita venne acclamato - oltre che criticamente - da tutti i maggiori cineasti portoghesi (Manoel de Oliveira, António Reis, Paulo Rocha, Margarida Cordeiro...), e tutt'oggi viene ricordato come uno degli esordi cinematografici - non soloportoghesi - più stupefacenti degli ultimi trent'anni.

Lo sguardo frantumato di Raffaele Andreassi. Agnese

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Martedì 22 settembre 2015, ore 17.45, Teatro Miela

La nostra pelle. Lo sguardo frantumato di Raffaele Andreassi

Presentazione di Fulvio Baglivi dei volumi da lui curati «Il mio cuore è un gatto spezzato / Il mio sguardo è frantumato». Cinema, arti e mestieri di Raffaele Andreassi e della seconda edizione di Il mondo realmente rovesciato. Il cinema di Frederick Wiseman editi dal Centro Sperimentale di Cinematografia, con un ricordo di Callisto Cosulich collaboratore di Andreassi.

A seguire:

Agnese

di Raffaele Andreassi, 1961

Ambientato a Roma, nella villa di Giorgio de Chirico in via Cortina d'Ampezzo. Come ricorda il regista Andreassi "dati gli ottimi rapporti intercorsi con Giorgio e Isa De Chirico, dopo aver realizzato nel 1952 e nel 1959 i primi due documentari "Giorgio De Chirico" e "De Chirico metafisico", nel '60 proposi al maestro uno svolgimento filmato di sapore particolare: l'impatto con una giovanissima modella che non aveva mai visto (per la verità la ragazza era una allieva ballerina figlia di un noto regista) per poter registrare con la macchina da presa la novità e la freschezza di un

Gli stregoni

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Martedì 22 settembre 2015, ore 18.00, Teatro Miela

Gli stregoni

di Raffaele Andreassi, 1961

Segmento dal progetto incompiuto La nostra pelle, scritto con Callisto Cosulich e prodotto da Carlo Ponti. Il documentario è un'indagine nel mondo dei maghi e dei chiromanti che sono sparsi nella grande città. Diviso in sei episodi che iniziano con Il Mago di Roma e si susseguono con i titoli Xandra, Una casa piena di santi, La sibilla, I nastri, Fulvio. Didascalia iniziale: «Anche nelle grandi città gli uomini afflitti si rivolgono ai sacerdoti delle superstizioni con la speranza di farsi predire un futuro felice. Questo documentario, realizzato a Roma, è la fedele rappresentazione di fatti che realmente accadono e di personaggi realmente esistiti».

Il regista Raffaele Andreassi tratta con questo breve documentario il tema della credulità popolare: anche in una grande città come Roma, nei casermoni di periferia anni '50 gli annunci di amore, di ricchezze, di viaggi, si confondono tra riti, religione, superstizione e indigenza. La povera gente, vittima della superstizione, si rivolge agli "stregoni" per superare le afflizioni.

L'amore povero e Epilogo

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Martedì 22 settembre 2015, ore 18.20, Teatro Miela

L'amore povero

di Raffaele Andreassi, 1963

Il soggetto originario, stampato nel novembre 1962, si chiama Storie proibite. Dodici storie di quelle donne proibite, scritto dal solo Raffaele Andreassi, che sottolineava: «in questo film naturalmente non saranno sottolineati i lati più ovvi della prostituzione, e non saranno messi in evidenza i lati scandalistici, grevi e volgari che si presenteranno a ogni passo; sarà invece mio compito estrarre da questa densa materia i lati più poetici, più umani; perché queste donne possano in qualche modo attraverso la loro vicenda terrena e il loro dolore riscattare la loro dignità». L'idea fu abbracciata da Callisto Cosulich, che insieme ad Andreassi condusse un'inchiesta per le strade di Roma, intervistando prostitute, raccogliendo storie, spunti (e sputi) che andarono a formare «un grosso brogliaccio e non una vera e propria sceneggiatura» elaborato dai due con l'apporto di Ottavio Jemma. L'accordo con la produzione, la Publi Italia di Lucio Marcuzzo, prevedeva un film-inchiesta sulla prostituzione con almeno sei storie tra quelle raccolte da Andreassi, interpretate

Una ragazza d'estate (Uma Raparíga no Verão)

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Martedì 22 settembre 2015, ore 20.45, Teatro Miela

Uma Raparíga no Verão

di Vítor Gonçalves, 1986

«È uno sguardo su una giovane donna in estate, sui suoi amori, e questo ricorda Splendore nell'erba di Kazan, per la stessa sensibilità e poetica, per lo stesso pudore e rigore. [...] Uma Raparíga no Verão è un film costruito con inquadrature molto brevi, registrate da una cinepresa quasi fissa. Se ogni inquadratura contiene in sé la possibilità di durare di più, tutto ci fa pensare che questa durata non sarà permessa. Come se attorno a essi (attorno alle inquadrature come attorno ai personaggi) ci fosse un'inesorabile fatalità. [...] Le immagini scorrono e non le afferriamo. Scorrono come la vita, di cui l'esistenza stessa è lo scorrere. Non è anche l'essenza del cinema?»

João Bénard da Costa in Roberto Turigliatto (a cura di), Amori di perdizione. Storie di cinema portoghese 1970-1999, Lindau, Torino, 1999 

Fährmann Maria

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Martedì 22 settembre 2015, ore 22.00, Teatro Miela

Fährmann Maria

di Frank Wysbar, 1936

«Fährmann Maria chiude la serie dei film del soprannaturale che erano iniziati con Lo studente di Praga nel 1914. [...] All'inizio del film, un battelliere di un posto lontano sente dalla sua capanna suonare la campana dall'altra parte del fiume. Porta la sua imbarcazione sull'altra riva, dove prende a bordo un uomo strano e silenzioso. In mezzo al fiume il battelliere cade morto tra le braccia dello sconosciuto. Questa storia dà origine alla voce che il fiume sia abitato da uno spirito maligno, ed è impossibile trovare qualcuno disposto a fare il battelliere. Un ragazza senza casa di nome Maria, che cercava lavoro al villaggio, accetta il posto. La prima notte del suo nuovo lavoro, ella viene chiamata a raccogliere un giovane ferito che è evidentemente in fuga. Gli fa attraversare il fiume, e  

Strangler of the Swamp

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Martedì 22 settembre 2015, intorno alle ore 23.20, Teatro Miela

Strangler of the Swamp

di Frank Wysbar, 1946

«Frank Wysbar (1899-1967) è uno dei registi tedeschi meno noti e più interessanti. Durante i primi anni del sonoro realizzò due film molto raffinati - Anna e Elisabetta (1933) e il film di stasera, Fährmann Maria - lasciando poi la Germania di Hitler per approdare nel 1939 in America. Non sappiamo molto dei suoi primi anni in questo paese, se non che si impegnò a divulgare la sua posizione anti-nazista con una lunga serie di interventi pubblici. La sua carriera hollywoodiana fu limitata a quattro interessanti film a basso budget girati per la PRC, più il curioso The Prairie (Nella terra di Buffalo Bill), un western girato interamente in studio. Ritornò a lavorare n Germania nel 1957, realizzando altri otto film [...] ma senza mai riguadagnare il prestigio di un tempo. Sulla scorta di Anna e Elisabetta e Fährmann Maria, Wysbar può comunque essere iscritto fra i più  

L'angelo bianco

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Mercoledì 23 settembre 2015 ore 9.15 Teatro Miela

L'angelo bianco
di Giulio Antamoro, Federico Sinibaldi [e Ettore Giannini], 1943, 85'.

 

«Come in un melodramma, anche la storia della Titanus è segnata da coincidenze, ritorni di fiamma, incontri mancati e improbabili riapparizioni. [...] Fra i soggetti più volte riproposti, merita allora particolare attenzione I figli di nessuno, ricavato da un romanzo di Ruggero Rindi e portato ben quattro volte sullo schermo fra il 1921 e il 1955. [...] Quando nel 1943 la Titanus riuscirà finalmente a realizzare un nuovo adattamento del romanzo, il titolo sarà cambiato ne L'angelo bianco e la trama stessa subirà modifiche a dir poco radicali. [...] Scomparsa la componente storica e annullata la critica sociale, il film si concentra allora sull'altra anima del romanzo, esaltandone la dimensione mistica. Il regista Giulio Antamoro, già autore di un Christus (1916) [...], forza anzi la mano sulla componente cristologica, arrivando a ribattezzare Luisa con il nome di Maria, mentre il figlio diventa addirittura Cristino. Il racconto si sviluppa così innanzitutto come un apologo

I Mille Occhi incontrano Vitor Goncalves

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Mercoledì 23 settembre 2015 ore 11.15 Salone degli Incanti

La gaia scienza, 3. Perché il Premio Anno uno?

Incontro con Vítor Gonçalves, con la partecipazione di Roberto Turigliatto e Roberto Calabretto

La giornata di oggi mercoledì 23 settembre chiude la quattordicesima edizione dei Mille Occhi Festival internazionale del cinema e e delle arti e alterna in pari misura riscoperte assolute del cinema italiano allo sviluppo della personale dedicata a Vitor Gonçalves.

 

Al regista si assegna il Premio Anno Uno 2015, indetto dall'omonima associazione che organizza il festival (il cui nome allude al film di Roberto Rossellini, nonché alla capacità del suo cinema di farsi fondamentale rivelatore del reale) e rivolto a premiare un cineasta del nostro tempo per la sua ultima opera, solitamente non riconosciuta come dovrebbe dall'establishment festivaliero.  

Stasera La vida invisivel

A Vida invisivel

stasera, mercoledì 23 settembre, ore 20.45

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