2015

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La serata conclusiva dei Mille Occhi

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Si è conclusa ieri sera al Teatro Miela la XIV edizione dei Mille Occhi, svoltasi dal 17 al 23 settembre a Trieste con anteprima a Roma nelle giornate del 15 e 16.

Quest'ultimo appuntamento, durante il quale è stato consegnato il Premio Anno uno, ha visto una grande partecipazione di pubblico, numeroso già all'incontro della mattina con il vincitore Vitor Gonçalves.

Molto soddisfatto il direttore Sergio M. Germani che ha subito ringraziato i sostenitori del festival, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Kathleen Foreman Casali, gli ospiti, gli sponsor e i media partner. Un sentito ringraziamento è stato rivolto all'ampio gruppo di collaboratori, caratterizzato dalla presenza di moltissimi giovani, segnale concreto di come non ci siano contraddizioni generazionali all'interno dei Mille Occhi. A questo proposito Germani ha citato una frase di Rossellini: "le professionalità sono indispensabili, ma la prima professione è quella di essere umano" facendo notare come il festival cerchi di potenziare le professionalità delle persone che di anno in anno vi si avvicinano.

Jazz e altre visioni

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"L'UOMO AMICO"
"NOI INSISTIAMO! SUITE PER LA LIBERTA' SUBITO"
APPUNTI PER UN FILM SUL JAZZ"

Casa della Musica / Scuola di Musica 55 di Trieste ospita una sezione de "I mille occhi - Festival internazionale del cinema e delle arti" che quest'anno giunge alla sua quattordicesima edizione. 

"Jazz e altre visioni" - serie di cortometraggi e testimonianze di Gianni Amico, regista, documentarista, sceneggiatore, animatore culturale - viene proposto venerdì 25 settembre, alle 18 nell'Auditorium di Casa della Musica. 
La visione è introdotta e accompagnata dai commenti di Sergio Germani (direttore de "I mille occhi"), Olmo Amico (figlio del regista) e Gabriele Centis (coordinatore di Casa della Musica).
Gianni Amico è stato una figura eclettica e singolare del cinema italiano: autore di un cinema libero e autarchico, vicino alla nouvelle vague, Amico fa propria la lezione del neorealismo (a cui dedica Il cinema della realtà, 

Quinlan intervista Sergio M.Germani

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Riportiamo l'intervista di Alessandro Aniballi al direttore dei Mille Occhi Sergio M. Germani. Ringraziamo Quinlan media partner del festival!

http://quinlan.it/2015/10/02/intervista-a-sergio-m-germani/

 

INTERVISTA A SERGIO M. GERMANI

"Credo che il modo più giusto per realizzare un festival sia il fatto di essere disponibili ad accogliere delle cose che ti arrivano, che è anche il modo migliore - come ci insegna Rossellini - per fare il cinema". Abbiamo intervistato Sergio M. Germani, direttore del festival I Mille Occhi, la cui 14esima edizione si è chiusa lo scorso 23 settembre a Trieste. E di cui da quest'anno Quinlan è media partner.

Per cominciare a commentare questa 14esima edizione del festival I Mille Occhi, ti chiederei di partire dal titolo che avete scelto quest'anno, Apparizione.

Sergio M. Germani: Il titolo di questa edizione, come un po' tutto quello che entra nella costruzione dei programmi dei Mille Occhi, parte non da un format di qualcosa - che è il criterio ormai con cui si costruiscono tante cose, anche nell'organizzazione delle rassegne - quanto dalle folgorazioni e dalle scoperte che ci arrivano dal cinema che c'è, che si sta facendo e così via. E io credo che, alla

Un prolungamento dei Mille occhi: esce "Kommunisten" di Straub

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Da anni un film di Jean-Marie Straub (e Danièle Huillet) non usciva in sala. E' perciò un evento imperdibile, vero prolungamento del festival, l'uscita in sala (per pochi giorni e in sale selezionate) del recente "Kommunisten" di Straub, che si vide a Locarno 2014. Un film fondamentale, che unisce una delle visioni più libere sulla storia con uno struggente, dreyeriano rimettere in vita Danièle Huillet.
Per chi risiede a Trieste l'appuntamento è mercoledì 11 e giovedì 12 novembre al Cinema dei Fabbri.

I mille occhi 2016 nella rete internazionale del Festival del film Locarno

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I mille occhi, di cui verranno comunicate a giorni le date esatte del festival per settembre 2016, sono lieti di annunciare un primo prezioso tassello del programma, che si prospetta sempre più ricco e con crescenti collegamenti nazionali e internazionali.

Uno dei maggiori festival internazionali, quello svizzero di Locarno, avrà infatti I mille occhi tra i partner internazionali nella circolazione della rassegna che vi curano i nostri collaboratori Olaf Möller e Roberto Turigliatto, dedicata alla riscoperta del cinema della Repubblica Federale Tedesca in epoca Adenauer, prima della nascita del nuovo cinema degli anni '60.

In un momento in cui RFT e RDT fanno parte della "fantastoria" al passato (come Unione Sovietica e Jugoslavia) superata dalla riunificazione tedesca, I mille occhi sono lieti di aver preceduto negli anni scorsi questa sistematica retrospettiva locarnese con i programmi tedeschi 

Il momento delle liste

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Come a ogni fine anno, stanno uscendo i Top Ten. Una rivista online con molti collaboratori del festival, Film parlato diretta da Lorenzo Esposito, sta preparando un'uscita. E' già uscito invece sull'Alias allegato a Il manifesto di sabato 19 dicembre il Top Ten dei migliori film dell'anno, cui hanno contribuito anche alcuni collaboratori e frequentatori del nostro festival (e Cecilia Ermini include nella propria lista ben due film visti a Trieste). Qui di seguito la lista integrale di Sergio M. Germani, cui si potrà forse rimproverare di essere troppo marchiata dai Mille occhi, oltre che contenente un lapsus che comprime in uno due dei tre titoli-rivelazione sovietici visti a Pordenone (il terzo sarebbe Razbudite Lenočku di Antonina Kudrijavceva), cioè Kinokariera zvonaria di Nikolai Verkhovskij e Perepolokh di Aleksander Lovšin proiettato nell'unica versione sopravvissuta (l'americana Sentenced to Health) e in un evento irripetibile di proiezione dilatata nella velocità, con un altro lapsus non ostile alla tensione del film, che lo fece oltretutto catalogare per errore dal Gosfilmofond come Trevoga (Inquietudine). Ristabiliamo qua l'autorialità reale, anche se l'errore consentiva di evocare e unire due di questi tre autori ugualmente misteriosi.

 

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