2025

XXIV edizione del Festival I Mille Occhi

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Il festival propone quest’anno la carta bianca “Young and Innocent: il cinema interminabile dei cineasti più grandi”, a cura di Germani: un dialogo tra Hitchcock, Jerry Lewis, Disney, Dreyer, Ford e McCarey, con l’intento di offrire “un programma di capolavori assoluti, film bellissimi che mai finiremo di conoscere”.
Il Premio Anno uno, in collaborazione con il Trieste Film Festival, sarà conferito al regista serbo Želimir Žilnik – un cineasta che “laicamente si spende per incontrare l’umanità infinita e sofferente del nostro tempo” – di cui verrà presentata un’ampia retrospettiva fino all’anteprima italiana di Eighty Plus.

Premio Anno uno. Le nuove opere giovanili di Želimir Žilnik

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Il Premio Anno uno predilige da sempre i cineasti “inattuali”, che sono a ben vedere anche i più capaci di rivelarci la realtà del presente. La loro inattualità è nella loro fedeltà a se stessi, alle proprie passioni e ossessioni, piuttosto che alle mode che dominano la comunicazione e alla pigrizia di un pubblico che vuole vedere solo quanto già riconosce. E nel fatto che la macchina cinema, dalla produzione ai festival e alle attenzioni mediatiche, è poco propensa a correre rischi rispetto a quanto si è già affermato.
È però un vero paradosso che tra gli inattuali si debba annoverare anche un cineasta come il serbo vojvodinese Želimir Žilnik, attento da sempre a cogliere i battiti del proprio tempo e a percorrere tutta la geografia non solo delle terre natie (dalla Jugoslavia in cui è cresciuto alla sua frantumazione odierna) ma anche di quel mondo sempre più esteso che raggiunge l'Europa dall'Africa e dall'Asia. 

Young and Innocent: il cinema interminabile dei cineasti più grandi

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“Non credo di peccare di vanagloria se inserisco nella storia del festival un programma firmato, in un senso che va oltre la semplice curatela. Non ho mai creduto ai canoni e agli elenchi definitivi di ciò che sarebbe più importante dentro la storia del cinema. Trovo invece eccitante un programma (come una top-list) che, nel mettere insieme alcuni titoli e alcuni autori, vi scopre intrecci inaspettati. Il bello è infatti che i cineasti più esigenti con se stessi sono stati anche i più aperti ad accogliere gli imprevisti. Roberto Rossellini lo è al livello più programmatico. Ma lo è anche Carl Th. Dreyer, e si sbaglia a confinarlo in un territorio a sé, senza relazioni dentro il cinema: una delle proposte dei Mille occhi più fertili credo sia stata il percorso intitolato Expanded Dreyer: regista di cui va ricordata l’indicazione apparentemente auto-eretica che ‘bisogna trovare per ogni film il suo stile’.

Una storia semplice? Leonardo Sciascia e il cinema

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Venerdì 12 settembre - Teatro Miela ore 15

A ciascuno il suo (Italia, 1967, 109’) di Elio Petri, con Gian Maria Volonté, Irene Papas
Sicilia. Un insegnante indaga sul duplice omicidio di un farmacista e di un medico. Per tutti si tratta di un delitto d’onore, ma l’intreccio è più complesso. Liberamente tratto dal romanzo del 1966, di cui Petri esplora sottotraccia il discorso politico e anticlericale, che diverrà poi ancor più esplicito nel suo successivo adattamento di Todo modo (1976).

KINO BASAGLIA

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KINO BASAGLIA è un progetto cinematografico itinerante, transfrontaliero che porta eventi, proiezioni cinematografiche e presentazione di materiali d’archivio in diverse località, per fa rivivere gli spazi e lo spirito, legati alla figura di Franco Basaglia, uno dei più grandi innovatori della psichiatria.

Il cinema della diaspora armena

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In quasi tutti i paesi del mondo esistono comunità armene, spesso fondate dai sopravvissuti al genocidio commesso dal governo dei Giovani Turchi nel 1915-16 nell'Impero Ottomano e perpetrato dallo Stato turco. Mentre la preoccupazione più immediata della prima generazione di emigranti era quella di guadagnarsi da vivere nel nuovo paese e garantire un'istruzione ai propri figli, la seconda e la terza generazione adottarono l'arte come occasione per affrontare la propria identità. 

Tecnica mista - Omaggi a Dino Buzzati e Italo Calvino

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Mentre quest’anno ci occupiamo del rapporto tra Leonardo Sciascia e il cinema, ecco due code a due retrospettive che han segnato il programma di I mille occhi degli ultimi anni: quella dedicata a Dino Buzzati e quella incentrata su Italo Calvino. Due film in tecnica mista, animazione e live action, come a traslitterare il corpo a corpo che li muove, quello tra cinema e letteratura. Con l’anteprima di Orfeo di Virgilio Villoresi, appena dopo la presentazione alla Mostra del cinema di Venezia, portiamo a Trieste l’esordio completamente autoprodotte di un regista premiatissimo in ambito pubblicitario (e attesissimo al cinema, dopo la retrospettiva dedicatagli da Annecy in Francia, il maggior festival di cinema animato del mondo)

Concorso internazionale Cinema sul cinema

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Torna il Concorso internazionale Cinema sul cinema (la cui prima edizione, nel 2024, venne vinta da Henry Fonda for President di Alexander Horvath). Quest’anno, nei fitti intrecci tessuti dal nostro programma, ci saranno un documentario su Eric Rohmer (che, per esempio, fu tra i pochissimi critici a scrivere, al tempo, di Två människor di Dreyer, presentato nella sezione Young and Innocent) che si pone domande sul rapporto tra la figura pubblica e quella privata del regista, ma anche un film che ricostruisce la storia (anche quella delle immagini) dell’appena scomparso David Lynch, e quello che conta è che non siano unicamente documentari in senso classico a dare forma al nostro percorso di cura e memoria del cinema

12 settembre - Teatro Miela

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15.00 Una storia semplice? Leonardo Sciascia e il cinema
A ciascuno il suo
 di Elio Petri (Italia 1967, 109’)
Dopo l’anteprima all’arena Il Giardino con Porte aperte di Gianni Amelio, i Mille occhi si apre con la prima parte dell’omaggio a Leonardo Sciascia.
Sicilia. Un insegnante (Gian Maria Volonté) indaga sul duplice omicidio di un farmacista e di un medico. Anche se per tutti si tratta di un delitto d’onore. Liberamente tratto dal romanzo di Leonardo Sciascia del 1966, di cui Petri esplora sottotraccia il discorso politico e anticlericale.

17.00 Kino Basaglia
L’image originelle – Marco Bellocchio (Francia 2024, 26’) di Pierre-Henri Gibert + Titicut Follies (USA 1967, 84’) di Frederick Wiseman

Kino Basaglia (parte del Programma ufficiale di GO!2025 - Gorizia/Nova Gorica, Capitale Europea della Cultura) è la sezione del festival che celebra e discute il pensiero di Franco Basaglia attraverso i film. 

13 settembre - Teatro Miela

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15.00 Una storia semplice? Leonardo Sciascia e il cinema
Il consiglio d’Egitto (Italia 2002, 138’, 35mm) di Emidio Greco

Nel 1782 una tempesta fa naufragare sulle coste siciliane la nave dell’ambasciatore del Marocco. Poiché nessuno conosce l’arabo, viene chiamato a fare da interprete l’abate Vella (Silvio Orlando), il quale fa credere che un manoscritto arabo conservato nell’isola sia il fondamentale testo storico-politico Il Consiglio d’Egitto. Trasposizione del romanzo del 1963, il film segna il secondo confronto di Emidio Greco, raffinatissimo cineasta troppo spesso dimenticato, con lo scrittore siciliano, di cui aveva già adattato Una storia semplice (1991).

17.30 Young and Innocent: il cinema interminabile dei cineasti più grandi
Sabotage (Sabotaggio, UK 1936, 76’) di Alfred Hitchcock, (comprendente brano da Who Killed Cock Robin? di Walt Disney, USA 1935, 35mm) + [rushes] The Day the Clown Cried di e con Jerry Lewis (USA-Svezia-Francia 1972, 39’)

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