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    UMANITÀ

    di Elvira Giallanella, 1919, 35'

    Lunedì 19 settembre, ore 20.45, Teatro Miela



    Umanità è il film di una delle prime registe donne, la romana Elvira Giallanella, personalità interessante e misteriosa che scelse di girare sul Carso goriziano quella che fu la sua unica opera. Storia fantastica, persa e ritrovata, ispirata a un poemetto in rima per ragazzi, in cui due bambini rimangono gli unici superstiti sul pianeta Terra. "Film unico tra i vari notevoli che tra le due guerre si muovevano dal ricordo alla premonizione" nella definizione di Germani, l'approccio della Giallanella è fiabesco e infantile, rende il tema delicato senza che perda la componente di durezza rispetto alla drammaticità della distruzione bellica. Ad accompagnare la silenziosa proiezione del film gli interventi sonori di Francesca Bergamasco alla voce e di Alessandro Fogar al live electronics.

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    IL CORRIERE DEL RE

    di Gennaro Righelli, 1946, 92'

    Lunedì 19 settembre, ore 0.00, Teatro Miela

     

     

    Ispirato al romanzo di Stendhal "Il Rosso e il Nero", "Il corriere del re" è un remake del film muto "Le rouge et le noir" dello stesso regista. Giuliano Sorel, giovane e ambizioso ragazzo di campagna, riesce a farsi raccomandare come precettore a casa del sindaco del suo villaggio. In questo ambiente inizia una storia d'amore adulterina con Luisa, moglie del sindaco. Informato della tresca, l'anziano parroco che l'aveva raccomandato lo fa diventare segretario di un marchese a Parigi. Dopo aver ottenuto un gratificante successo in una difficile missione diplomatica, sposa la figlia del marchese, e assume un nuovo titolo nobiliare...

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    GLI ULTIMI GIORNI DELL'UMANITA'

    di Luca Ronconi, 1990, 162'

    lunedì 19 settembre, ore 21.20, Teatro Miela



    Produzione televisiva curata nel 1990 da Luca Ronconi sul testo teatrale di Karl Kraus, uno dei libri fondamentali della Grande Guerra che Ronconi stesso definisce come "un testo al confine tra la tragedia e l'operetta dove la guerra è vista attraverso lo sguardo di una stampa dissennata, faziosa e ubriaca di slogan e di delirio biblico".

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    OTROCI

    di Vlado Škafar, 2008, 100'

    Lunedì 19 settembre 2016, ore 17.30, Teatro Miela



    Otroci, presentato all'edizione del 2009 dell' International Film Festival di Rotterdam nella sezione Bright Future, alterna la narrazione fuori campo di alcune lettere dedicate a un bambino a "monologhi guidati" con perfetti sconosciuti di varie età. Le persone chiamate a raccontarsi ripercorrono la propria vita mettendo in luce le parti più significative e, rispecchiandosi con sé stessi, si ritrovano da soli in un viaggio nel passato che viene riproposto anche allo spettatore. Quello che si potrebbe definire come "un saggio sull'esistenza" (Jurij Meden, Ekran 2009) riesce a trasmettere nella forma audiovisiva qualcosa che nella vita è necessario guadagnarsi e che spesso non è possibile registrare.



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    EROE VAGABONDO

    di Walter Santesso, 1966, 92'

    Lunedì 19 settembre, ore 15:10, Teatro Miela



    Un fioraio si innamora di una giovane che nel giro di qualche tempo muore. Lascia il lavoro per unirsi a una compagnia di attori dei quali ignora le cattive intenzioni e, inavvertitamente, intralcia i loro progetti. Resosi conto delle loro vere intenzioni, ritorna dal suo vecchio capo, che nel frattempo aveva fatto fortuna grazie un'idea del protagonista.



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    DER ARZT VON STALINGRAD

    di Radványi Géza, 1975, 110'

    Lunedì 19 settembre, ore 10.25, Teatro Miela



    1943 dopo la battaglia di Stalingrado il Dr. Fritz Böhler si trova in cattività sovietica. La vita quotidiana nel campo 5110/47 è dura e implacabile, ma Böhlerfa di tutto per aiutare i suoi compagni. Con mezzi primitivi esegue difficili trattamenti medici. Attraverso il suo sacrificio, guadagna lentamente il rispetto dei suoi nemici...

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    A MODERN HERO

    di Georg Wilhelm Pabst, 1934, 71'

    Lunedì 19 settembre, ore 9.15, Teatro Miela


    Il giovane francese Pierre Radier (Richard Barthelmess) incontra in una cittadina nell'Illinois l'americana Joanna Ryan, che lavora in un circo. Da una breve storia tra i due, Joanna scopre di essere incinta e Pierre si offre di sposarla, ma la ragazza rifiuta e invece sposa Elmer Croy. Pierre, tuttavia, le dà tutto il suo denaro per far fronte alle esigenze del loro figlio. Al francese non piace la vita da circo, quindi non appena il suo amico Henry Mueller gli chiede di diventare suo socio nella gestione di un negozio di biciclette, Pierre coglie al volo l'occasione di fissarsi in pianta stabile negli States, nonostante sua madre...

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    I Mille Occhi continuano le loro proiezioni lunedì 19 settembre dopo un weekend di intense emozioni al Teatro Miela di Trieste. Il primo lungometraggio in programma è A Modern Hero, del 1934, unico film sonoro diretto da Georg Wilhelm Pabst, regista tedesco di cultura e gusto raffinato che partecipò alla stagione del grande cinema sperimentale tedesco degli anni Venti e adattò opere letterarie di F. Wedekind, B. Brecht, I. Ehrenburg e M. de Cervantes. Per questo film il regista si ispirò al romanzo omonimo di Louis Bromfield, scrittore statunitense premio Pulitzer 1927. A conclusione della mattinata ci si incammina nuovamente sul percorso Beloved and Rejected guidati da Olaf Möller: in programma Der Arzt von Stalingrad, un ritratto sulla responsabilità di essere uomo, ambientato nella Russia della Battaglia di Stalingrado diretto dal regista e scrittore ungherese Radványi Géza.

    Apre il pomeriggio il cortometraggio Panico! di Alberto Pozzetti (1947)

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    CLARO

    di Glauber Rocha, 1975, 110'

    Domenica 18 settembre 2016, intorno alle 21.45, Teatro Miela


    "Un sguardo brasiliano su Roma. Ancora meglio, una testimonianza dei colonizzati sulla terra colonizzatrice". Tenendo Roma come scenografia e la cultura romana come scopo, "Claro" non ha una trama, né tanto meno una struttura tradizionale, mescolando i generi dell'opera (sopratutto a partire dalle colonne sonore che includono Bellini e Villa-Lobos), del documentario, della video-dichiarazione e del provino. La presenza importante dell'artista italiano Carmelo Bene tra gli attori e dell'attrice francese Juliet Berto, aggiungono valore a questa pellicola irriverente e provocatoria che ha l'impronta di Glauber, dove la sua firma inconfondibile si materializza in ogni inquadratura.

    In realtà non sono un profeta. Credo di aver fatto un film non ambiguo sul piano politico. Ad esempio, è abbastanza chiaro, secondo me, quando alla fine del film i poveri occupano tutto lo schermo

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    FLOATERS (2006, 9')

    IN VERSI (2008, 24')

    di Marina Pierro

    HIMOROGI (2012, 17')

    di Marina e Alessio Pierro, 17

    domenica 18 settembre 2016, ore 20.45, Teatro Miela


    Himorogi è un luogo dove si celebra la comunione armonica tra natura e spirito, uno spazio sacro in cui l'anima universale risiede e viene ricordata con cerimonie votive. Il presente omaggio all'arte e al cinema di Walerian Borowczyk si inserisce simbolicamente in una sovrapposizione tra la dimensione del divino e la dimora dell'inconscio, che qui viene espressa attraverso rapporti di immagini, suoni, volti, oggetti e meccanismi, nei quali il tempo e lo spazio si dilatano e fluiscono dall'invisibile al reale, dall'immanente al trascendente.

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    UN TERREMOTO PER TUTTI

    CEDI - Diocesi di Udine, 1977, 19'

    Domenica 18 settembre 2016, ore 18.45, Teatro Miela

    Raccolto dalla Cineteca del Friuli in risposta al terremoto del 1976, questo cortometraggio anonimo della Diocesi di Udine ci colpisce particolarmente, col suo spirito improntato dalla Chiesa di Paolo VI, in cui quelle che furono all'origine incertezze, indecisioni appaiono spesso grumi di consapevole contraddizione (spingendo comunque l'irruzione roncalliana nella tradizione, in modo forse più appassionante dell'odierna "comunicatività" di Francesco). Questo piccolo, forse casuale film figlio di nessuno, ci arriva oggi con un sguardo spoglio sulla catastrofe e oggi ci appare lungimirante, non solo rispetto ai sismi odierni, ma più in generale verso le distruzioni che oggi incombono nel mondo, non diversamente da come negli anni '20, con un altro titolo emblematico, la splendido Elvira Giallanella di Umanità seppe insieme ricordare e presentire.

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    55" COME SECOLI

    di Siro Angeli, 1975, 51'

    Domenica 18 settembre 2016, ore 17.55, Teatro Miela



    Programma radiofonico 55" Come Secoli, sul terremoto del 6 maggio 1976, con testi di PasoliniNievoSgorlon e dello stesso Siro Angeli letti da Omero Antonutti accompagnati dalla splendida voce di Miranda Martino nelle canzoni friulane.

    Con un riferimento nel titolo ai secondi di durata della scossa che il 6 maggio 1976 ha distrutto una vita artistica e sociale di secoli, questa realizzazione è solo a una prima impressione... in realtà già la sorprendente vicinanza all'evento (cui seguiranno purtroppo altre scosse) si mette in contraddizione con l'impianto enciclopedico verso la poesia e la canzone delle villotte friulane, con splendida Miranda Martino quanto lo è la voce principale del friulano e triestino Antonutti [...]

     



     

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    ODORE DI TERRA

    di Ermes Dorigo, 1990, 55'

    Domenica 18 settembre 2016, ore 17.00, Teatro Miela


    Che l'unica intervista televisiva lunga ad Angeli (ma vedendola la si desidererebbe molto più lunga) non sia stata realizzata dalla RAI, dove egli è stato dirigente radiofonico per decenni, ma, e solo in anni tardi, da una piccola emittente di Treppo Carnico, per merito di uno dei massimi studiosi della sua opera, il carnico Ermes Dorigo, dice molto del muoversi in modo schivo di Angeli, nella natura friulana e carnica che gli era propria. In questi 55' ogni parola che arriva da lui ha il segno della verità, e lo sentiamo leggere alcuni versi bellissimi, tra cui quello che inizia: "Posso affermare che esisto...", sublime evidenza come il "Sono nato ma" di Ozu o il "To Be" di Leo McCarey.

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