Presentazione programma

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13 settembre. Presso il l'Auditorium dell'ex Pescheria di Trieste si è tenuta la conerenza stampa di presentazione del programma completo della IX edizione dei Mille occhi, che si terrà a Trieste dal 18 al 25 settembre presso la consueta sede del Teatro Miela. Ne hanno parlato, assieme al direttore artistico del festival Sergio Grmek Germani, Maria Teresa Bassa Poropat (Presidente della Provincia di Trieste), Massimo Greco (Assessore alla Cultura del Comune di Trieste) e Alexandra Hagemann (direttrice del Goethe-Institut Triest). Novità di quest'anno, gli incontri antemeridiani si terranno presso l'Auditorium dell'ex Pescheria.

Quest'edizione del festival ha come titolo “Maschere e pugnali. Una sinfonia in nero” e per il secondo anno consecutivo ha un'anteprima il 14 e il 15 settembre a Roma presso il Cinema Trevi della Cineteca Nazionale, a conferma della crescita della manifestazione.
Sono già stati anticipati nei comunicati precedenti il Premio Anno Uno a Thomas Harlan, in collaborazione con la Provincia di Trieste, e la trilogia mitteleuropea di Liliana Cavani alla presenza della regista. Numerosi altri itinerari andranno ad incrociarsi nelle otto intense giornate di programmazione del festival.

A pochi giorni dalla scomparsa Piero Vivarelli, già ospite dei Mille occhi nell'edizione 2008, verrà omaggiato con la proiezione di Nella misura in cui..., presentato nella copia unica 35mm della Cineteca Griffith. Nato a Siena nel 1927, Vivarelli è stato sceneggiatore, autore di canzoni (tra cui alcune delle più memorabili di Celentano), regista e critico musicale. Ha sempre lavorato a metà fra il cinema e la musica inventando addirittura un genere quello dei cosiddetti "musicarelli".

Tra i percorsi che si diramano nelle giornate del festival, la prima parte di Germania anno zero. Viaggio nel cinema della Repubblica Federale Tedesca è intitolata “Of Beauty and Sufference” ed è curata dal critico cinematografico Olaf Moller. Rossellini, Pabst e Čap sono soltanto alcuni degli autori i cui titoli verranno proposti all'interno di una costellazione fitta di contenuti e di rimandi.

Cinema ed economia: due finzioni allo specchio è il titolo di un altro percorso che ragionerà in maniera originale ed inconsueta sulla crisi, attraverso lavori di Pasolini, Mattòli, Rossellini, fratelli Lumière, Cottafavi, Camerini, Matarazzo. La regista francese Cécile Decugis sarà a Trieste per presentare il suo Rénault-Seguin: la fin.

Di Giorgio Bianchi verranno proposti ben otto titoli, oltre a film firmati da altri registi del “grande demiurgo del cinema italiano” a complemento del ritratto del cineasta, con particolare riferimento alla rappresentazione della Prima Guerra Mondiale, Trieste e il nordest.

Claude Autant-Lara è il protagonista di un approfondimento intitolato significativamente Lo stendhaliano che amò il cinema italiano, e di come l'Italia parlò il suo cinema francese, si articola quest'anno fra Teatro Miela e Auditorium dell'ex Pescheria.

Proprio l'Auditorium dell'ex Pescheria, infatti, è lo spazio in cui avranno luogo gli incontri antemeridiani organizzati in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste. Si tratta di una sostanziosa novità di quest'edizione, con la presentazione di volumi di storia e critica cinematografica: Maurizio Cabona presenterà Il caso Autant-Lara, Toni D'Angela ragionerà su “Ford e Walsh filosofi del Novecento” attraverso i suoi volumi John Ford. Un pensiero per immagini e Raoul Walsh o dell'avventura singolare, Stefania Parigi parlerà di Il lungo respiro di Brunello Rondi, di cui è curatrice con Alberto Pezzotta, Domenico Monetti presenterà “La dolce vita” raccontato dagli Archivi Rizzoli di cui è curatore con Giuseppe Ricci, Elena Dagrada parlerà del suo Le varianti trasparenti: i film con Ingrid Bergman di Roberto Rossellini.

Ma si tratta soltanto di alcuni nomi e spunti all’interno di un programma ricchissimo e tutto da scoprire in dettaglio, giorno dopo giorno.

 

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