Un percorso nel programma 2011

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Il festival rovescia come un guanto il pensiero dominante sull'irreversibilità della crisi economica nella rassegna che s'intitola Standard & Poor, come l'agenzia di rating globale. Vi saranno compresi bellissimi film italiani di Rossellini, Olmi, Comencini ed altri, capaci di scoprire ciò che non è ovvio nelle durezze del sociale. Con felici oscillazioni estremistiche, da Gobetti e Fortini (Scioperi a Torino) a Jacopetti (Operazione ricchezza).

Un'avventura dello spirito ci orienterà nella sezione “Giullari di Dio”, dove ospiti prestigiosi (da Liliana Cavani a Pasquale Squitieri ad altri in via di conferma) presenteranno film eretici: dai “Franceschi” di Rossellini e Cavani a Io e Dio di Squitieri a Cercasi Gesù con Beppe Grillo a Joan Lui con Celentano a Centochiodi con Raz Degan, riunendo così alcuni profeti che si sono sottratti agli esiti banali della società dello spettacolo.

E' un'avventura quella che il festival coglie nell'impulso collezionistico, presentando un poker di rari film italiani d'avventura provenienti da una collezione ritrovata in Germania.

Ma la Germania è anche il luogo in cui il festival ambienta una parte del suo programma: la rassegna di film rari corealizzata con il Goethe-Institut, e i film di Klaus Wildenhahn, premio Anno uno 2011, di cui si vedranno opere di meravigliosa ferocia, come Reise nach Ostende, il suo ritorno sui luoghi della prima guerra mondiale, che il festival allaccerà a un rilancio della misconosciuta collezione Henriquez di Trieste. Perché anche a casa ci sono molti viaggi da intraprendere.

E, nello spirito dumasiano della collezione tedesca di film italiani, si vedrà un programma dei quattro grandi film di Cottafavi ispirati a Dumas padre e figlio.

I viaggi in Italia non si fermano qui. Nell'anno del centocinquantenario I mille occhi scoprono la molteplicità infinita del cinema italiano di tutti i tempi, presentando anche una rassegna di film degli anni 45/48 di sorprendente vitalità, intrisi di drammi vissuti ma reinventati in scelte di vita (Vivere ancora, La vita ricomincia, Il canto della vita...). È uno dei percorsi che toccheranno anche, con spregiudicatezza, serietà e piacere insieme, temi come la presenza ebraica, con l'epilogo di alcuni film rivelatori su Israele, dalla cinica mitografia fondativa di Coletti all'amica ferocia di Straub-Huillet (ispirata a Fortini e a Kafka e Buber).

Vi farà eco l'omaggio a Marc Scialom, nato in Tunisia ed emigrato in Francia, dove è diventato  traduttore e cultore appassionato di Dante. Ed ecco che, qui accanto, due film preziosi di Freda e Matarazzo reinventeranno spettacolarmente figure dell'Inferno dantesco come il conte Ugolino e Paolo e Francesca... Anche nelle celebrazioni e rivisitazioni dantesche “I mille occhi” vogliono inserirsi con la libertà e il gusto di scoperta che li guidano.

Impossibile citare tutti i punti di un programma che si offre alle scoperte degli spettatori. Ma non si possono non aggiungere l'omaggio all'attrice e videomaker croata Jagoda Kaloper, il cinema ispirato dallo scrittore-diplomatico Ivo Andrić, gli incontri mattutini dedicati ai più inventivi libri di cinema,  la mostra dei dieci anni del festival alla Stazione Rogers.

Diretta da Sergio Grmek Germani, la rassegna si avvale della collaborazione di alcuni dei cinefili più appassionati: triestini, friulani, di tutta Italia, balcanici, mitteleuropei, francesi... Ha  il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune e della Provincia di Trieste, le sponsorizzazioni di Puiatti Impresa Agricola e di JMN&DY Product Placement, e la collaborazione di luoghi alberghieri e di ristorazione cittadini che sottolineano turisticamente il gusto della vita cui il festival vuole abbandonarsi.

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