L'amante di Paride

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Domenica 20 settembre 2015 ore 22.55 Teatro Miela

 

L'amante di Paride

di Marc Alégret, 1954, 78'

 

Il film nasce da una trilogia, originariamente concepita come un singolo film a episodi, iniziata da Ulmer ma completata da Allégret per disaccordi con l'attrice e co-produttrice Hedy Lamarr. I tre episodi vennero successivamente assemblati in edizioni diverse a seconda del mercato di destinazione. In Italia ne furono ricavati due lungometraggi per le sale, intitolati rispettivamente L'amante di Paride (in cui Lamarr interpreta Elena di Troia) e I cavalieri dell'illusione (in cui interpreta Genoveffa di Brabante e Giuseppina Beauharnais). «Agli inizi del 1952, Hedy Lamarr annunciò che la sua casa di produzione intendeva produrre Queen Esther and the King of Egypt (una serie di film per la televisione), da girare in Gran Bretagna con la regia di Edgar Ulmer. [...] Il progetto televisivo fu ridotto a un film in tre episodi su tre famose bellezze - Elena di Troia, Genoveffa di Brabante e l'imperatrice Giuseppina - da girare a Roma nel 1953. [...] Arianné Cipes [figlia di Ulmer] ha raccontato: "Papà inizialmente avrebbe dovuto dirigere l'intera trilogia. In origine il film era finanziato da Del Duca, magnate dell'editoria in Italia, ma mentre erano già in corso le riprese Hedy Lamarr sposò il texano Howard Lee e lo convinse a rilevare Cino Del Duca, così papà doveva vedersela con la Lamarr che rivestiva anche il ruolo di produttore. È stata l'unica volta in cui ha abbandonato il film... Lei possiede ancora il film e l'ha rimontato un'infinità di volte". [...] Col titolo L'amante di Paride, il film fu proiettato in Italia [...]. Quella versione fu accreditata esclusivamente a Marc Allégret e conteneva soltanto l'episodio di Elena di Troia. [...] Come attestano le sinossi pubblicate, diversi montaggi producevano strutture differenti. In una versione, veniva messa a fuoco la storia di Elena di Troia, raccontata a un banchetto di nozze come un avvertimento a cui non si dà ascolto. In un'altra, una donna cerca di decidere da quale delle tre famose bellezze si dovrà travestire per una festa in maschera. Nella versione televisiva vista più frequentemente negli Stati Uniti, un ammiratore fa dei commenti sull'interpretazione dei tre ruoli da parte di un'attrice chiamata Liala (Hedy), che lui spera di convincere a lasciare la troupe itinerante per andarsene con lui».

 

Ruth Barton, Hedy Lamarr. La vita e le invenzioni della donna più bella della storia del cinema, Castelvecchi, Roma, 2011

 

Durante un banchetto nuziale un giovane è invitato a scegliere la più bella fra tre giovani donne presenti. Un professore di lettere presente alla cerimonia, tuttavia, lo scongiura di astenersi dall'esprimere un giudizio, ricordandogli che molti secoli prima lo stesso invito era stato rivolto a Paride; questi, col dare la preferenza a Venere, messa a confronto con Giunone e Minerva, aveva dato l'avvio alla più sanguinosa delle guerre. Viene così rievocata sullo schermo l'antica vicenda di Paride che, per volere della prescelta Venere, ama, corrisposto, Elena, moglie del re di Sparta Menelao; e che, rapendola, da origine alla guerra di Troia. Durante il lungo assedio della città, Paride viene ucciso in duello; la città viene infine presa dai greci assedianti mediante lo stratagemma del famoso cavallo dal cui ventre escono i distruttori d'Ilio. L'analogia esistente tra la vicenda omerica e la situazione dei banchettanti, la rassomiglianza tra questi e i personaggi mitici, formano il legame tra le due parti del film; che si chiude con le speranze amorose del protagonista, esaltato dal racconto dell'amore di Elena e da una telefonata della nobildonna del suo cuore.

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