Mädchen In uniform

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Lunedì 21 settembre 2015 ore 20.45

 

MÄDCHEN IN UNIFORM

Regia: Leontine Sagan e Carl Froelich, 1931, 88'

«È opportuno anzitutto ricondursi all'epoca in cui Ragazze in uniforme è stato prodotto. Siamo nel 1931. Sta per concludersi l'ultimo atto della tragedia di Weimar e la Germania, nonostante i suoi tredici milioni di elettori operai, si appronta a consegnare la propria libertà nelle mani dei monopolisti [...] e dei loro cecchini nazionalsocialisti. [...] Ragazze in uniforme ha avuto il merito di essersi imposto in quell'epoca densa e difficile come il film migliore e, in un certo senso, come la vera, grande sorpresa della stagione. Tratto da una commedia - Gestern und heute di Christa Winsloe - che aveva fatto il giro dei teatri d'arte delle scuole tedesche e prodotto dalla cooperativa Deutsche Film Gemeinschaf, Ragazze in uniforme aveva anzitutto il carattere della produzione indipendente. In secondo luogo era diretto da una donna, Leontine Sagan, allieva di Reinhardt e alla sua prima esperienza cinematografica. Infine le interpreti erano tutte donne, in massima parte non attrici, ma ragazze della media ed alta borghesia e dell'aristocrazia agraria, [...] secondo un criterio che il cinema italiano del dopoguerra ci ha assuefatti a considerare normale, ma che allora in Germania era abbastanza insolito da esser giudicato poco meno che rivoluzionario. [...] Le circostanze d'eccezione in cui fu concepito e prodotto Ragazze in uniforme non sono estranee alla riuscita e allo stile stesso del film. L'estrema sobrietà del racconto, il sacrificio di certe caratteristiche tradizionali del film tedesco dell'epoca ([...] l'intenzione quasi sempre messa in atto di superare un semplice problema di educazione per giungere a un quadro critico più generale sulle diverse manifestazioni dello spirito tedesco e sulle sue contraddizioni più preoccupanti) si giustificano e si fondono nella fiducia che l'autrice evidentemente dimostra nella necessità del suo film. Il film descrive la vita in un collegio di Potsdam, riservato alle figlie di ufficiali poveri, appartenenti tuttavia all'aristocrazia. Le protagoniste sono l'orfana Manuela von Mainardis, la direttrice, la signorina von Bernburg, istitutrice amorevole e comprensiva, e in un certo senso la scuola stessa, come ambiente. La disciplina militaresca, imposta dalla direttrice, nell'intento di soffocare la femminilità delle allieve, ottiene il risultato di inasprire il lato morboso delle loro giovanili passioni. [...] I metodi educativi della direttrice non sono quindi un risultato eccezionale provocato da circostanza casuali, [...] bensì quelli tradizionali dell'educazione guglielmina, che, a loro volta, vantano dei precedenti nella storia tedesca e non si concludono affatto con la disfatta del secondo Reich, ma troveranno il loro sbocco più logico nell'educazione nazionalsocialista».

Callisto Cosulich, Ragazze in uniforme e tiranni in borghese, «Cinema Nuovo», n. 32, 1 aprile 1954 

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