Genina Augusto

Roma, 1892-1957

Esordisce giovanissimo scrivendo alcuni soggetti per Baldassarre Negroni e altri pionieri del muto italiano. Dal 1914 al 1926 è fra i più prolifici autori del muto. A causa della crisi produttiva che colpisce il cinema italiano a partire dal 1927 lavora in Germania, Austria e Francia. Portato al melodramma, ne realizza alcuni di notevole successo come Prix de beauté (1930), che ha il suo punto di forza nella presenza della diva Louise Brooks e nella convinzione che la bellezza femminile può essere conservata fino alla morte e oltre soltanto sullo schermo. Ma il cinema di Genina si rivolge con meticolosa attenzione anche alle ricostruzioni di ambienti quotidiani ed esotici. Se Addio giovinezza! (1927) dipinge con realismo le attitudini della borghesia provinciale e cittadina, in Lo squadrone bianco (1936) la propaganda fascista cede il passo alla documentazione del paesaggio della Tripolitania. Allo stesso modo Bengasi (1942) sfugge all'esaltazione dell'eroismo delle truppe italo-germaniche per interrogarsi sulla guerra e sul suo significato. Nel dopoguerra il regista cerca di conciliare le istanze neorealistiche con il cattolicesimo. Il risultato è Cielo sulla palude (1949), un film sulla vita di Maria Goretti, seguito tra l'altro da due dei suoi film più intensi, Tre storie proibite e Maddalena.

At a young age Genina began writing several scripts for Baldassarre Negroni and other pioneers of Italian silent film. From 1914 to 1926 he was one of the most prolific screenwriters working in silent film, however after the crisis that struck Italian cinema in 1927, he began working in Germany, Austria, and France. Having a gift for melodrama, he directed several noteworthy films such as Prix de beauté (1930), which was sustained by the presence of Louise Brooks and the conviction that female beauty could be preserved until death, and perhaps even beyond, on the screen. But the films of Genina also attentively address the reconstruction of everyday and exotic environments. While Addio giovinezza! (1927) realistically depicts the attitudes of the provincial and urban bourgeoisie, in Lo squadrone bianco (1936) Fascist propaganda gives way to the documentation of the Tripolitania landscape. In the same way, Bengasi (1942) avoids the glorification of the Italian-German troops and chooses rather to examine the war and its significance. After the war, the director tried to reconcile the demands of Neorealism and Catholicism. The result was Cielo sulla palude (1949), a film about the life of Maria Goretti, followed by two of his most intense films, Tre storie proibite and Maddalena.
 
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