Fulci Lucio

Lucio Fulci (Roma, 1927-1996) è stato un cineasta italiano totalmente de-genere, fuori da ogni controllo produttivo, stilistico, ideologico, un vero anarchico dell’immaginario: la sua lunga carriera lo ha portato ad attraversare la storia del cinema italiano (lavora sin dagli anni ’40, anche con Visconti), inventando o reinventando grandi corpi attoriali (Totò, I ladri, 1959; Adriano Celentano, Uno strano tipo, 1963; Franco e Ciccio, 00-2 Operazione Luna, 1965; Edwige Fenech, La pretora, 1976), facendo esplodere i generi (lo spaghetti western con il sadismo, Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro, 1966; il giallo con l’esasperazione onirica, Sette note in nero, 1977; il poliziesco con la violenza, Luca il contrabbandiere, 1980; l’horror con l’eccesso visivo, Zombi 2, 1979), giocando con il voyeurismo e il sadismo degli spettatori. In uno dei suoi ultimi film i ritrae ironicamente in crisi ed in preda a incubi terribili in Un gatto nel cervello (1990).

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