Eustache Jean

(Pessac, 30 novembre 1938 – Parigi, 3 novembre 1981)
Nato e cresciuto nei dintorni di Bordeaux, giunge a Parigi verso la fine degli anni Cinquanta; qui si avvicina al circolo dei critici dei «Cahiers du Cinéma» e, dopo aver partecipato alle riprese di alcuni film di Rohmer e di Douchet, nel 1963 decide di passare dietro la macchina da presa girando alcuni corto e mediometraggi. Nel 1966 dirige Jean-Pierre Léaud in Le Père Noël a les yeux bleus, cui seguono due documentari, La Rosiére de Pessac (1968) e Le cochon (1970), quest'ultimo in collaborazione con Jean-Michel Barjol. Nel 1971 gira nel suo appartamento Numéro zéro, pellicola di due ore nella quale la nonna materna racconta la sua vita. La difficile relazione con due donne è il soggetto di La maman et la putain, presentato nel 1973 a Cannes dove, pur dividendo il pubblico, riceve una menzione speciale. In seguito al fallimento commerciale di Mes petites amoureuses, si ferma per tre anni. Nel 1977 torna al cinema con Une sale histoire e fa una (breve) apparizione nelle vesti di attore in Der amerikanische Freund di Wim Wenders e La tortue sur le dos di Luc Béraud. Nel 1979 gira una seconda versione de La Rosiére de Pessac. L'anno successivo gira i suoi ultimi cortometraggi per la televisione: Le jardin des délices de Jerôme Bosch, Offre d'emploi e Les photos d'Alix. Il 3 novembre 1981, dopo essere rimasto immobilizzato in seguito a un incidente, decide di togliersi la vita.

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