Staudte Wolfgang

Nato in Germania nel 1906, figlio di un attore, da giovane inizia a recitare in teatro e al cinema, dedicandosi anche alla realizzazione di alcuni cortometraggi. Nel 1946, stabilitosi nella Germania Orientale, dirige il primo film della rinata cinematografia tedesca dell'est, Die Mörder sind unter uns (Gli assassini sono tra noi), che si segnala, oltre che per lo stile semplice e realistico, per l'umiltà con cui affrontava i problemi della Germania distrutta, senza timore di denunciare le responsabilità. In seguito rivela la sua disposizione alla satira in alcuni film sulla storia tedesca più o meno recente, tra i quali sono da ricordare Schicksal aus zweiter Hand (1949), Der Untertan (Il suddito, 1951), dall'omonimo romanzo di Heinrich Mann, una parodia del servilismo borghese che costituisce forse la miglior riuscita artistica del regista. Dopo aver diretto in Olanda Ciske de Rat (Ciske muso di topo, 1955), una delicata storia di un bambino che uccide la madre, si trasferisce nella Germania Occidentale dove alterna film a carattere nettamente commerciale, ad altri che confermano l'impegno civile e la sincera presa di posizione in chiave pacifista e antinazista: Rose Bernd (Rosa nel fango, 1957), Madeleine und der Legionär (I legionari, 1958), Rosen für den Staatsanwalt (1959), Kirmes (Storia di un disertore, 1960), Der letzte Zeuge (L'ultimo testimone, 1960). Ricordiamo infine Zwischengleis (1978), che mostra che da molti punti di vista il periodo postbellico non è mai finito nella RFT e che nonostante il miracolo economico e i film della Giovane Germania, il '68, la Grande Coalizione, la RAF ecc. si era ancora, moralmente, radicati in quegli anni di carestia. Muore nel 1984 in Slovenia.

 

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