Alessandrini Goffredo

Nato a Il Cairo nel 1904, figlio di un imprenditore edile che lavorava in Egitto, Goffredo Alessandrini studia a Londra. Nel 1928 inizia la carriera cinematografica come assistente di Alessandro Blasetti che esordiva come regista con il film Sole. L'anno successivo Alessandrini affronta la sua prima esperienza registica con un documentario, La diga di Magmod, e subito dopo si trasferisce per circa due anni ad Hollywood, presso la Metro Goldwin Mayer; qui, data l'ottima conoscenza dell'inglese, gli viene affidata l'edizione della versione italiana di film americani di successo. Tornato in Italia nel 1931, realizza il suo primo film, La segretaria privata, rifacimento di una commedia tedesca di W. Thiele, riportando un notevole successo grazie anche all'interpretazione della protagonista da parte di Elsa Merlini, attrice brillante di grandi capacità comunicative. Nel 1936, Alessandrini sposa l'attrice Anna Magnani, ma il matrimonio fallisce dopo soli quattro anni. Durante il regime fascista, la carriera di Alessandrini, come quella di altri registi quali Blasetti, Camerini e Genina, conosce il suo periodo più brillante. Fra il 1936 e il 1942, egli sa trarre, da interessanti soggetti, film suggestivi, di grande presa sul pubblico, elogiati dalla critica e premiati a Venezia, quali Cavalleria, Giarabub, Abuna Messias, Noi vivi, Addio, Kira, Luciano Serra, pilota, al quale collabora anche uno dei figli di Mussolini, Vittorio. Il successo di queste opere è, almeno in parte, dovuto alla palese adesione del regista alla politica del regime, un atteggiamento che si sarebbe però rivelato un'arma a doppio taglio; infatti, nell'immediato dopoguerra, l'attività di Alessandrini si riduce moltissimo, anche perché non riesce a inserirsi costruttivamente nel ben diverso clima espressivo creato dal neorealismo: benché ancora giovane, Alessandrini rimane ai margini della produzione cinematografica. Dopo L'ebreo errante (1948) e Camicie rosse (1952), lavora come supervisore di film non suoi, facendo anche qualche apparizione come attore, ma sempre in ruoli di secondo piano (1964-1967). Nel 1978, anno della morte, chiude la carriera con un lavoro televisivo, sceneggiando con Biancoli e Levi Donna e bambino, un episodio di Storie italiane.

 

Click the images below for bigger versions:

imilleocchi newsletter

Tieniti aggiornato sulle nostre ultime novità!

Condividi contenuti

Privacy Policy per i visitatori del sito

Secondo quanto previsto dalla Legge 124/2017, l'Associazione Anno uno rende pubblici online gli importi di natura pubblica ricevuti nel 2018.