Waszyński Michał

(Kowel, 29 settembre 1904 - Madrid, 20 febbraio 1965)
Fra i personaggi più misteriosi del cinema europeo (o apolide?), vuoi anche per la fama di "praticone" che ne ha spesso accompagnato l'attività. Di origini ebreo-polacche, si afferma negli anni '30 come uno dei maggiori registi polacchi, dirigendo film come Kult ciala (1930) e soprattutto Der Dibuk (1937), ancora oggi fondamentale come testimonianza del folclore yiddish. Durante la Seconda guerra mondiale si unisce all'Armata Polacca, di cui filma l'avanzata in Asia, Africa ed Europa, in particolare durante la sanguinosa battaglia di Montecassino (vedi il documentario Monte Cassino, 1944). Proprio in Italia, approfittando anche del sostengo dell'esercito, torna alla regia con alcuni film a soggetto: Lo sconosciuto di San Marino, Fiamme sul mare, La grande strada. Tutti film co-firmati o attribuiti a registi italiani (Vittorio Cottafavi), in cui non è facile distinguere le sue responsabilità di autore da quelle di producer, tanto più che La grande strada utilizza abbondantemente materiali di repertorio filmato durante l'attività al fianco dell'Armata Polacca. Negli anni successivi Waszyński, stabilitosi ormai a Roma, diventa un personaggio fondamentale nell'economia della cosiddetta "Hollywood sul Tevere", tessendo fitte relazioni con divi e produttori americani in trasferta, da Orson Welles ad Audrey Hepburn. Proprio attraverso questi contatti inizia pochi anni dopo a lavorare in Spagna, dove dalla fine del decennio diventa braccio destro per le produzioni di Samuel Bronston (El Cid, 1961, 55 Days at Peking, 1963).

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