Angels Flight e Der Sandman

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21.00

Tutti i colori dell'amore. Eckhart Schmidt e l'Italia come seduzione

femminile


Angel's Flight Eckhart Schmidt, 2017, 69', anteprima internazionale.

alla presenza di/with Eckhart Schmidt e/and Valeria Pellegrini


Regia, sceneggiatura, fotografia: Eckhart

Schmidt; montaggio: Michi Kaussner, Rauol Sternberg [E. Schmidt]; musica:Toti Basso, Joe Landis; interpreti: Valerina Pellegrini; produzione: Gorana Dragaš e E. Schmidt per Raphaela-Film; origine: Germania, 2017; formato: video, col.; durata: 70'. Copia Blu-ray da autore.


Una ragazza aspetta in una stanza d'albergo. Manda dei messaggi, ma non riceve risposta. Legge i titoli dei giornali.

Si tocca. Un Angelo la sta cercando per darle quello che aspetta. La mia ispirazione viene da L'annunciazione del Beato Angelico. Mostro una ragazza sola nella sua stanza mentre sogna un angelo che la guarda, resta con lei e genera insieme a lei il salvatore del mondo. Seguiamo questa sua fantasia, vediamo gli angeli che la cercano di finestra in finestra. E alla fine accade. Alla fine la ragazza legge quello che Dante ha scritto sulla questione, uno dei testi più folli mai scritti. (E.S.)


Der Sandmann Eckhart Schmidt, 1993, 104'.

alla presenza di/with Eckhart Schmidt


Regia, sceneggiatura: Eckhart Schmidt; soggetto: dal racconto di E.T.A. Hoffmann; fotografia: Johannes Kirchlechner; montaggio: Raoul Sternberg [Eckhart Schmidt]; musica: Frédéric Chopin, Antonio Vivaldi; interpreti: Lorenzo Flaherty (voce tedesca Florian Halm), Stella Vordemann (voce tedesca Melanie Jung), Sabrina Paravicini (voce tedesca Alexandra Ludwig), Erik Schumann, John Karlsen; produzione: Eckhart Schmidt per Raphaela-Film e Jürgen Haase per Proverbis-Film; origine: Germania, 1993; formato: 35mm, col.; durata: 104'.

Copia 35mm da Werkstattkino (concessione da Eckhart Schmidt).


Nel 1984, «Der Spiegel» riporta una dichiarazione del sempre provocatorio Eckhart Schmidt, secondo cui il cinema tedesco, invece di adattare «romanzi polverosi» dovrebbe reagire «in forma e contenuto alle attese di un pubblico giovanile», mettendo in immagini i loro «desideri e incubi». Circa dieci anni più tardi, lo stesso Schmidt adatta alcune

opere letterarie tedesche, ma scegliendole attentamente: Il principe di Homburg di Heinrich von Kleist, Undine di

de la Motte Fouqué e uno dei capolavori di E.T.A. Hoffmann, L'uomo della sabbia. Il modo in cui Schmidt si accosta

alla trasposizione cinematografica di queste opere meriterebbe uno studio a sé e rappresenta, ai miei occhi, un esempio straordinario di come si possa reinterpretare la letteratura in chiave personale ed estremamente creativa. L'ossessione di Hoffman per gli aspetti più tetri e onirici della vita e del desiderio è molto vicina alla sensibilità di Schmidt, come dimostrano Dear Fan e Loft. Il protagonista, Daniel (per una volta, un eroe maschile di Schmidt non si chiama Raoul), è inquieto e malinconico come il Nathanael di Hoffmann, mentre la Clara interpretata da Sabrica Paravicini è una figura angelica e comprensiva come il modello letterario. Schmidt si prende invece delle libertà con i personaggi di Coppola e Spalanzani, riuscendo a inserire anche un colpo di scena finale che Hoffmann non avrebbe nemmeno mai sognato (lo

stesso dicasi per gli effetti speciali di Colin H. Arthur, che aggiungono una nota di spettacolarizzazione hollywoodiana

alle atmosfere oniriche catturate sul Lago di Garda). Ma probabilmente il cambiamento più importante rispetto al racconto riguarda Olimpia, la bambola, l'automa che diventa un vero personaggio, imparando a ragionare e afferrando immediatamente la propria tragica condizione. «Come puoi provare amore se non provi dolore?» le chiede Daniel. Hoffmann usa questo amore impossibile di Nathanael per Olimpia come sferzata satirica verso il sentimentalismo

stucchevole dei suoi contemporanei. Per Schmidt, l'amore invece non può mai essere oggetto di ironia osatira. L'amore è un gioco drammaticamente serio, che può persino travalicare i confini dell'essere umano. (Gary Vanisian)

 

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