Omaggio a Tino Ranieri: mercoledì 23

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Il mercoledì 23 marzo alle ore 17 al Cinema Ariston e il venerdì 25 alle ore 15 al Teatro Miela si svolgeranno a Trieste i due eventi dell'omaggio a Tino Ranieri, nell'ambito della XX edizione del Festival internazionale del cinema e delle arti "I Mille Occhi", ai quali si è voluto dare l'evocativo titolo suggerito da Umberto Saba a Pier Antonio Quarantotti Gambini, a sottolineare la rete di intrecci culturali che l'attività di Ranieri coinvolge. L'iniziativa si avvale della prestigiosa media partnership della Sede Regionale RAI del Friuli Venezia Giulia.

A cura di Sergio Crechici, Sergio M. Grmek Germani e Mila Lazić vengono riunite per la prima volta le due opere da autore cinetelevisivo di Tino Ranieri, acuto critico cinematografico che iniziò la propria attività professionale ai programmi radiofonici della sede Rai Trieste, che a Trieste tenne per primo un libero corso di Storia del cinema all'Università degli Studi e che trasferendosi professionalmente a Milano mantenne sempre un forte legame con la città d'origine, dove ispirò anche la nascita del primo Festival di fantascienza.

Se l'attività da critico di Ranieri è universalmente stimata (e come dimenticare chi scrisse anche il primo libro su Alberto Sordi e fu col concittadino Tullio Kezich il massimo esperto del western americano?), la sua opera creativa d'autore si riscopre solo in questa occasione.

L'Associazione Anno uno che realizza il festival ha voluto collegarla nei due appuntamenti con l'opera dei cineasti e critici triestini che gli furono vicini, Gianni Alberto Vitrotti (anch'egli al centesimo anniversario, e inoltre figlio di uno dei pionieri del cinema italiano ed europeo, Giovanni Vitrotti) nonché Franco Giraldi e Callisto Cosulich.

Il primo programma, mercoledì 23 alle 17 all'Ariston s'incentra su un mediometraggio realizzato nel 1961 per la RAI, con la doppia regia di Ranieri e Gianni Alberto Vitrotti, il bellissimo Il Carso, un mondo di pietra concesso dalle Teche RAI previa liberatoria degli eredi del musicista Amedeo Battisti D'Amario, e vi aggiunge il coevo cortometraggio per le sale Il Carso (1960) di Franco Giraldi, con testo di Callisto Cosulich, restaurato da Cinemazero con la Cineteca di Bologna, e due cortometraggi del progenitore Giovanni Vitrotti, Le bolle di sapone (1911), restaurato dalla Cineteca del Friuli, e Il polentone a Pont Canavese (1909), restaurato dalla Cineteca di Bologna.

Seguirà un incontro condotto dai curatori con la partecipazione di Valentino Vitrotti, durante il quale Livio Jacob, direttore della Cineteca del Friuli che con l'Associazione Anno uno di Trieste realizza il festival, presenterà un ulteriore film sul Carso appena ritrovato, realizzato negli anni 50 da Ferruccio Olivo.

Il secondo programma, venerdì 25 alle 15 al Miela, proporrà un grande inedito, Ceneri della memoria (1962) di Alberto Caldana, con testo di Tino Ranieri, ricostruzione di un'ora delle vicende della Shoah in Italia e del riproporsi dell'antisemitismo nel dopoguerra. Si tratta appunto della versione integrale presentata alla Mostra di Venezia e inedita in sala, conservata dalla Cineteca di Bologna. Data la durata anomala del film, né cortometraggio né lungometraggio, il film fu rimontato per le sale, contro la volontà degli autori, e ridotto a cortometraggio, triste vicenda su cui Ranieri intervenne sulla rivista "Trieste" diretta da Guido Botteri, in un numero che pubblicò anche il testo integrale del commento. Tuttavia l'opera nella sua integrale unitarietà di immagini e testo è rimasta sconosciuta fino ad oggi.

Nell'incontro dopo la proiezione, cui parteciperà in accordo col Museo della Comunità ebraica di Trieste "Carlo e Vera Wagner" lo storico Tristano Matta, si proporrà a confronto anche la versione apocrifa del film.

  

 

Foto: Tino Ranieri

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