Borowczyk Walerian

Nato nel 1923 a Kwilcz in Polonia, studia all’accademia di belle arti di Cracovia dedicandosi alla pittura e alla litografia: diventa uno dei primi maestri della scuola di cartellonistica polacca. Dal 1946 inizia i suoi primi esperimenti con la macchina da presa ma è nel 1957 che realizza, in collaborazione col pittore e affichiste Jan Lenica, il suo primo cortometraggio di animazione riconosciuto internazionalmente: Byl sobie raz, cui seguono fra gli altri Sztandar młodych (1957), Szkoła (1958) e Dom (1958). Rotto il sodalizio con Lenica, Boro, si trasferisce in Francia, collabora con Chris Marker (Les astronautes, 1959), realizza capolavori dell’animazione come Renaissance (1963), Les jeux des anges (1964) e il lungometraggio Théâtre de M. et Mme. Kabal (1967). La finzione del vero comincia con il corto Rosalie (1966), ed esplode con Goto, l'île d'amour (1968) e Blanche (1971), due spietate parabole sulla condizione umana messe in scena con una perfezione formale senza pari. Con gli splendidi Contes immoraux (1974) Boro inizia la sua personale riflessione post-surrealista e libertina attraverso le immagini sulla sessualità e le sue ramificazioni (La Bête, 1975), la perversione (La Marge, 1976) e la distruzione (Lulu, 1980), il corpo (Intérieur d'un couvent, 1977) e le sue metamorfosi (Docteur Jekyll et les femmes, 1981), l’eccesso (Les Héroïnes du mal, 1979) e la sua messa in forma (Dzieje grzechu, 1975), riflessione che porterà avanti fino al termine della sua carriera cinematografica (Cérémonie d'amour, 1988) e televisiva (L’experte Halima, 1991). Muore a Parigi nel 2006.

 

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