La pila della Peppa

Regista - Director: 
Immagine: 
LaPilaDellaPeppa2.jpg
Anno - Year: 
1963
Soggetto - story: dal romanzo di Catherine Claude; sceneg­giatura - screenwriters: Jean Aurenche, Pierre Bost, Bernars Dimey; fotografia - cinematography: Jacques Natteau; montaggio - editing: Madeleine Gug; scenografia - set design: Max Douy; musica - music: René Cloërec; interpreti - cast: Bourvil [André Raimbourg], Anna Magnani, Pierre Brasseur, Ramon Iglesias, Henri Virlojeux, Gil Vidal, Maryse Martin, Christian Marin, Sophie Real, Paul Demande, Jocelyne Bressy; produzione - production: C. Autant-Lara, Bourvil e Alfredo Bini per Sopac Productions Raimbourg/Star Presse/Arco Film; origine - origin: Francia/Italia, 1963; formato - format: 35mm, b/n; durata - length: 90’.
Copia 35mm della Cineteca Nazionale.

«Autant-Lara è un regista convincente soprattutto nei suoi film anomali, e questa coproduzione italo-francese (con una splendida Magnani che si ridoppia per la versione italiana) realizza il suo amore (da stendhaliano qual era) verso il cinema italiano, e permette a questo film di “giustificare” quella méchanceté della provincia francese che qui tocca l’apice e che talvolta si rimproverò al regista come un facile partito preso». (Sergio Grmek Germani)

«Abbandonato dai produttori, Autant-Lara decide di produrre il film da solo. Ma la prima sceneggiatura non piace a Bourvil, che vorrebbe ritirarsi. “Il sogget­to non è cattivo. Ma la sceneggiatura...”, dice l’attore. “Forse con dei grandi attori? Con la Magnani per esempio?”, replica Autant-Lara. “Beh, se riuscite ad averla, farò il film”, risponde Bourvil. Ma i grandi attori senza una grande storia non fanno un grande film. Il regista riesce a rilevare da Alfredo Bini un vecchio contratto di Anna Magnani a un prezzo esorbitante. Un altro errore. Bourvil – felice di girare con la grande attrice italiana e con Pierre Brasseur – s’impegna con Autant-Lara anche sul piano finanziario. La lavorazione si svolge senza difficoltà. Nei primi giorni la Magnani gioca un po’ al “mostro sacro”, ma poi, grazie a Bourvil, la star si lascia andare e presto gli dà delle grandi pacche sulle spalle. Il film esce. Purtroppo i timori non erano infondati. Nonostante la bravura dei tre attori, il risultato è modesto. Quando si faranno i conti, ci si accorgerà che Autant-Lara e Bourvil hanno perso centoventi mi­lioni di franchi. Una catastrofe».
Pierre Berruer, Bourvil. Du rire aux larmes,
Presses de la Cité, Parigi, 1975,
poi tr. it. in Matilde Hochkofler, Anna Magnani,
Gremese, Roma, 2001

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