2015
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Tra
le personali e i molti omaggi della prossima edizione dei Mille
Occhi, vi saranno alcuni tasselli salienti del cinema di Ermanno
Olmi,
colto in particolare nelle sue declinazioni del tema della guerra e
nei fertili intrecci con la produzione letteraria di Mario
Rigoni Stern.
Verranno infatti riproposti, a fianco del celebrato Il
mestiere delle armi
(2001),
tre lavori poco visti di Olmi in cui è essenziale l'apporto diretto
di Rigoni Stern e il riferimento esplicito alla sua opera: il
cortometraggio Ritorno
al paese (1967),
la produzione televisiva I
recuperanti (1970),
co-sceneggiata e prodotta dal grande critico triestino Tullio
Kezich,
e il mediometraggio Così
è andata. Gente di montagna
(1987), con testi di Rigoni Stern, Emilio Lussu e Piero Jahier.
L'omaggio al regista, che non dimenticherà di ripercorrere anche la
vicenda dell'irrealizzato adattamento da Il
sergente della neve
I Mille Occhi segnalano una
manifestazione che è una scheggia delle sue passioni.
Anche quest'anno il Centro Culturale La
Firma rende omaggio ad una pagina di storia del cinema ai molti
sconosciuta.
Al centro del progetto un'attrice che negli anni
Cinquanta è stata al fianco di grandi nomi come Totò, Alberto
Sordi, Sophia Loren o Nino Manfredi. Dorian Gray, nome d'arte di
Maria Luisa Mangini, ritiratasi giovanissima dalle scena, ha vissuto
per molti anni in Trentino.
Mostra
CHIAMATEMI
DIVINA: DORIAN GRAY
Storia di un'attrice dimenticata a cura di
Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet
Organizza: Centro Culturale
La Firma
dal 22 agosto al 9 settembre 2015
Galleria Civica "G.
Craffonara"Orario: 10.00 - 13.30 e 17.00 - 22.00
Inagurazione
22.8 h. 18.00Altri contatti:
Centro culturale La Firma Tel:
+39 3395245896
Sabato
5 settembre settembre alle
18.30 al Salone degli Incanti, alla mostra a
ingresso libero "Il gusto di una città - Trieste capitale del
caffè", appuntamento con "Mille
occhi sul caffè".
La
presenza del caffè nel cinema
si rivela molto più significativa e varia di quanto non si possa
pensare. Ed è davvero una presenza "globale", perché
tutte le aree geografiche vi sono rappresentate, pur nella centralità
del caffé italiano. Il montaggio realizzato da Francesca Bergamasco
per la manifestazione rivela presenze inaspettate nei maggiori autori
del cinema, da Dreyer a Rossellini a John Ford a Blake Edwards a
Godard.
L'incontro si soffermerà sulla varietà di queste
presenze, e su come la chiave che il festival "I mille occhi"
coniuga con il cinema, quella della pluralità appunto, si sia
rivelata congeniale a intercettare la diffusa presenza del caffè
nella creazione cinematografica.
Saranno presenti Sergio M.
Germani, direttore di I mille occhi - Festival internazionale del
cinema e delle arti, e la realizzatrice del montaggio Francesca
Bergamasco.
Grande
successo per i Mille Occhi su caffè al Salone
degli Incanti nell'ambito della mostra "Il gusto di una citta'
- Trieste capitale del caffe'". Il direttore del festival
Sergio M. Germani
e la realizzatrice del montaggio Francesca
Bergamasco,
hanno introdotto la proiezione del filmato e risposto alle domande di
un pubblico curioso e attento. Il montaggio sarà visibile
all'interno della mostra per tutta la sua durata.
Siamo
lieti di invitarvi alla conferenza
stampa
di presentazione dell'edizione
2015 di I MILLE OCCHI Festival internazionale del cinema e delle arti
che si terrà il giorno
lunedì 14 settembre alle ore 11.00 presso la Libreria Lovat di
Trieste in Viale XX Settembre 20.
Nel
corso della conferenza il direttore Sergio
M. Germani,
alla presenza del critico cinematografico
Olaf Möller
e dei rappresentanti degli
Enti sostenitori del Festival,
introdurrà l'edizione
XIV: Apparizione
proponendo un programma ricco di anteprime e ospiti esclusivi.
Il
festival, diretto da Sergio
M. Germani con
la collaborazione di critici e ricercatori, italiani e
internazionali, è da tempo un appuntamento di richiamo per
appassionati, studiosi e cinefili. Ai Mille Occhi è possibile
ritrovare copie uniche di film a lungo considerati perduti al fianco
dei fermenti meno catalogabili del cinema d'oggi, in un viaggio senza
limiti d'epoca e genere nella Storia del cinema, certi - com'è
convinzione dei Mille Occhi - che niente
appartenga al passato, e tutto riguardi il presente.
Nel
corso della conferenza stampa di questa mattina alla Libreria
Lovat
di Trieste, il direttore Sergio
M. Germani
ha presentato il programma completo dell'edizione 2015 di I
Mille occhi che
si
terrà al Teatro
Miela di Trieste dal 18 al 23 settembre,
con anteprima a
Roma al Cinema Trevi della Cineteca Nazionale il 15 e 16 settembre.
"I
Mille Occhi
lanciano degli sguardi che attendono di essere accolti e
contraccambiati" ha affermato
Germani,
sottolineando come il festival voglia essere un filo di collegamento
tra tutti i tipi di cinema e come questo sguardo complessivo di
scoperta si sia sempre incontrato anche con le istituzioni che
permettono al festival stesso di proseguire il suo lavoro. I
Mille Occhi
sono una vera e propria messa in scena di un programma collettivo che
nasce dallo scambio tra vari collaboratori sensibili alla relazione
del cinema con i suoi territori ignorati e allo stesso tempo
interessati alla settima arte nella sua flagranza di rapporto con il
reale.
Ospite
della conferenza anche Claudio
Venza,
storico dell'anarchismo e colonna del Gruppo anarchico Germinal, che
ha parlato in relazione al film Vivere
da anarchici di
Paolo
Gobetti
in programma nella serata inaugurale del festival. Il
suo intervento è un ritratto a Tommasini,
Al
via l'anteprima di Roma dei Mille Occhi.
Oggi
martedì 15 settembre I Mille Occhi aprono l'Anteprima di Roma al
Cinema Trevi - Cineteca Nazionale.
Caterina da Siena di Oreste Palella
Cinema Trevi - Cineteca Nazionale, ore 17.00
«Mi vanto di essermi buttato al lavoro in un periodo estremamente
difficile, nel '47, quando le prospettive erano ben diverse da ora.
Diressi Caterina da Siena, con criterio soprattutto
spettacolare; non fui mai in grado di sopperire a certi gusti ed
esigenze, dovetti fare parecchie rinunce. Del resto sul piano
spettacolare il film incontrò notevole successo: costato 14 milioni
e mezzo, ne incassò 390».
Oreste Palella in Riccardo Redi, Fabio Rinaudo, Piacciono in
periferia, «Cinema», n. 133, 15 maggio 1954
Cocciutelli in
guerra di Luca Comerio
Cinema Trevi - Cineteca
Nazionale, ore 18.45
«Nei film di Comerio che seguono l'impresa libica, al di
là di titoli che qui come in seguito possono essere di trionfale
retorica, ciò che si vede è che le truppe italiane penetrano
sempre in territori estranei e ostili, e ogni gesto (anche
nell'esercitazione di Esercito italiano: plotone nuotatori di
cavalleria) evidenzia sforzi fisici, attraversamenti a nuoto o in
pericolose discese, avanzamenti in un deserto non mitizzato
esoticamente. Le armi (vedi La nostra artiglieria di guerra),
lungi da mitologie futuristiche, diventano macchine celibi di
distruzione, soffermandosi lungamente sui rinculi del cannone da cui
ogni volta ci si deve scostare. Diventa secondario quanto taluni
hanno interrogato, ovvero quanto vi sia di riprese documentaristiche
di eventi bellici reali e quanto venga da Comerio ricreato per le sue
riprese: giacché anche in queste s'impone l'immagine di un
quasi insostenibile sforzo fisico. Ha dell'incredibile che nello
stesso 1912 Comerio abbia potuto realizzare un film comico (i suoi
esordi nel cinema sono di finzione, con il meraviglioso