2015

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Serata a Roma con I Mille Occhi

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Cinema Trevi - Cineteca Nazionale, ore 21.00


Presentazione del festival con il direttore Sergio M. Germani e i collaboratori Olaf Möller. Simone Starace, Dario Stefanoni, Roberto Turigliatto con l'intervento di Silvia Vallario e Giancarlo Stampalia

 

Okiba non vendermi di Gianni Fontaine

«In questi giorni viene proiettato in prima visione in alcune sale cinematografiche di varie regioni italiane un film tutto particolare. Esso rievoca la patetica storia di un fatto realmente verificatosi alcuni anni or sono nell'Africa Equatoriale e che molto assomiglia alla vicenda di Giulietta e Romeo: due giovani negri si amavano ma non potevano sposarsi perché appartenenti a tribù rivali. Il dramma che ne scaturì ebbe conclusioni in un certo senso inaspettate perché nella lotta degli istinti guerrieri e vendicativi si inserì improvvisamente la parola di un missionario cattolico attraverso cui la tragedia poté comporsi nella consolazione. La vicenda ebbe una certa risonanza soprattutto fra gli europei, perché rivelò visuali inconsuete nella psicologia delle popolazioni negre e suggerì questo film con intenti artistici e documentari insieme. [...]

Giorni di Gloria

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17.00 Cineteca Nazionale "Cinema Trevi"

 

GIORNI DI GLORIA

Regia: Mario Serandrei, Giuseppe De Santis, Marcello Pagliero, Luchino Visconti

«Come Renoir aveva girato La vie est à nous per il Partito comunista francese, nell'ottobre 1945 nacque l'occasione di un film a più mani, composto da materiale di repertorio specialmente degli archivi alleati, riguardante la guerra partigiana in Italia, di cui si voleva fare l'epopea. A ravvivare il tutto, poi montato da Mario Serandrei e da Giuseppe de Santis, furono così chiamati Marcello Pagliero, il protagonista di Roma città aperta, che curò la parte dedicata al massacro di rappresaglia tedesco delle Fosse Ardeatine, e Luchino Visconti, che si assunse le riprese del processo al questore fascista di Roma Caruso (nel corso del quale era stato riconosciuto tra la folla il direttore del carcere di Regina Coeli Caretto, provocandosi un violento tentativo di linciaggio) e della fucilazione di Caruso e di Koch: due scene viste da Visconti con occhi di ghiaccio, come un cinereporter di quelli che non fermano la macchina da presa nemmeno davanti alle scene più conturbanti, anzi, pare quasi che le vogliano sollecitare».

Renzo Renzi, Visconti segreto, Laterza, Bari, 1994 

Il feroce Saladino

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IL FEROCE SALADINO di Mario Bonnard

ore 20.00



«Il feroce Saladino costituì in Italia uno dei primi esempi di "film-rivista" a grandi quadri coreografici e musicali sul modello hollywoodiano e radunò molti nomi popolari del teatro leggero dell'epoca, da Mazza a Maldacea, dalla Renzi alla Donati, da Fineschi a Durante e in una piccolissima parte (appariva truccato da scimmione [leone, n.d.r.]) Alberto Sordi. Il film si ispira a un autentico fatto di costume: il concorso Perugina- Buitoni (che effettivamente aveva per figurina rarissima quella del "Feroce Saladino"). Esso scatenò negli italiani di ogni età, negli anni '30, la "febbre delle figurine", collegandosi ad una trasmissione radiofonica di Nizza e Morbelli che prendeva in giro i Tre moschettieri di Dumas. [...] Due anni dopo il concorso fu ripetuto con uguale successo, finché il regime fascista lo vietò perché poco consono all'austerità dei tempi».

Ernesto G. Laura, Maurizio Porro, Alida Valli, Gremese, Roma, 1996 

I Mille Occhi inaugurazione!

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I Mille Occhi, festival internazionale del cinema e delle arti, prende il via venerdì 18 al Teatro Miela per concludersi mercoledì 23 settembre!

 

L'appuntamento è per domani alle ore 20.00 per il rinfresco inaugurale, offerto dall'azienda vinicola Škerk e dal Pastificio Barone.

 

A seguire poi le proiezioni del breve spot anni '50 dello storico Caffè degli Specchi di Piazza dell'Unità, l'appena ritrovato e restaurato Il Duce a Trieste, sulla visita di Mussolini nel capoluogo giuliano (avvenuta il 18 settembre 1938, esattamente 77 anni prima della sua proiezione al festival), e la rara versione integrale di Vivere da anarchici, film-intervista sull'anarchico triestino Umberto Tommasini, realizzato da Paolo Gobetti nel 1976. A chiudere la serata il mediometraggio horror The Road Less Travelled del compianto Wes Craven.

Deborah De Robertis

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PERSISTENZA IMMAGINE, DEBORAH DE ROBERTIS A I MILLE OCCHI

 

Dal 18 al 23 settembre 2015, nell'atrio del teatro Miela nello spazio-bar Persistenza dell'immagine Deborah De Robertis ai Mille occhi 2014 in loop.

Che fosse un abbaglio? Non la scelta di videoproiettare su grande schermo l'anno scorso Miroir de l'origine di e con Deborah De Robertis, alla sua presenza, video che faceva persistere la sua apparizione al Musée d'Orsay sotto il dipinto vaginale di Courbet: di quella scelta siamo convinti quanto lei, anche se l'autrice stessa esitava a spostarne la visione dallo spazio museale e online a quello della sala; e anche se nessun altro al mondo ci ha voluto strappare l'evento, e le censure ormai permissive (salvo gli inferni islamisti) vi hanno rimesso in funzione la propria classica opera di rafforzamento dell'immagine provocante e censurata, e persino a Trieste nello staff si è temuto che la serata superasse certi confini (cosa che l'incertezza di Deborah ha percepito e evitato). L'abbaglio su cui dubitiamo è l'apparizione di Deborah nel nostro mondo, anche se siamo certi della giornata appassionante dopo il festival passata con lei ancora a Trieste, con la visione di altre sue videoperformance quale promessa di un suo ritorno quest'anno. Presto però si è capito che le

Troppo tardi t'ho conosciuta!

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Venerdì 18 settembre 2015 ore 14.30, Teatro Miela

Troppo tardi t'ho conosciuta!

di Emanuele Caracciolo, 1939

«Caracciolo, il mio regista, è appunto un giovane, nato per il cinematografo, come gli scoiattoli per i rami degli abeti.[...] Egli è chiaro, semplice, divertente, estremamente "visivo" quando concepisce uno scenario. Ho cercato di riunire un gruppo di uomini che fossero vicini al suo temperamento. Ad esempio, Emanuel, plastico illuminatore d'ambienti, è quanto di più affine ho potuto affiancare - luministicamente parlando - agli scenari di Caracciolo, così ricchi di materiale fotogenico».

Mario Sequi in Mentre si gira "Troppo tardi t'ho conosciuta", «Film», 12 agosto 1939

«È facile rintracciare i retaggi delle precedenti esperienze cinematografiche di Caracciolo, confluiti nel suo esordio alla regia: l'idea di utilizzare un tenore come interprete principale proviene da Marionette (1939) di Carmine Gallone (vero mentore cinematografico dell'artista tripolino), in cui Caracciolo figurava come aiuto regia [...]

I Mille Occhi su Galatea

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Riportiamo l'articolo del nostro direttore Sergio M. Germani su Galatea rivista ticinese diretta da Piero del Giudice.

Si è trasformata nel tempo l'idea della forma festival. Nata all'inizio degli anni ‘30 a Venezia, raccoglieva i modelli di fiere ed esposizioni universali, rivolgendosi innanzitutto ai professionisti (produttori, registi, giornalisti), con la necessaria benedizione del potere politico. C'era ovviamente anche un pubblico ma piuttosto di invitati o occasionali curiosi. I grandi festival internazionali affermatisi nel secondo dopoguerra (Venezia, Cannes, Locarno, Berlino...) hanno coinvolto un pubblico sempre più largo, al punto che di recente i ‘bollettini' a fine festival segnalano sopratutto dei numeri (biglietti e abbonamenti venduti) con un cortocircuito rispetto agli ‘echi' (capacità di intercettare film che avranno successo e magari qualche premio Oscar). Questo modello di grande festival generalista, che ovviamente ha il pregio di concentrare in un breve periodo tante cose da vedere e tante persone da incontrare, si è lasciato alle spalle l'idea che il maggior teorico del cinema, André Bazin, ebbe l'intelligenza di formulare negli anni '50, quella del festival come laico ordine monastico in cui delle persone intensamente motivate trovavano occasione di confronto sulle passioni

I Mille Occhi apre con Caracciolo

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Il Festival I Mille Occhi apre l'edizione 2015 con un percorso su Emanuele Caracciolo, regista degli anni trenta e quaranta.

Caracciolo, a causa della sua attività antifascista, morì prematuramente a 31 anni nell'eccidio delle Fosse Ardeatine, per questo riuscì a realizzare un solo lungometraggio, Troppo tardi t'ho conosciuta! oggi in programma alle ore 14,30. Il film prende il titolo da un'aria della Norma di Vincenzo Bellini, una commedia musicale con protagonista un tenore, come andava di moda negli anni '30. Ed è un tenore è anche Beniamino Gigli, protagonista del secondo film in programma, Marionette di Carmine Gallone.

Troppo tardi t'ho conosciuta! (1939) faceva parte del cosiddetto "cinema dei telefoni bianchi", la produzione di cinema popolare nell'Italia fascista. Un film con elementi di surrealismo che lo rendono un po' grottesco e fantastico diverso da qualsiasi altro film prodotto in quel periodo. La pellicola sparì dalla circolazione per ben 63 anni, fino al 2003, anno in cui è stato ritrovato nella cantina di un cinema di Cuneo.

A seguire verrà proiettato Marionette (1939) di Carmine Gallone, maestro di Emanuele Caracciolo che in questo film è impegnato come aiuto regista

Presentazione XIV edizione

Forse ci lasciamo troppo tentare dalla molteplicità. Per qualcuno dovremmo ancora "spiegare" perché I mille occhi, o perché Anno uno, o motivare la scelta del titolo di edizione (Apparizione). Ma la rete (chiedendo scusa di un termine ormai sinonimo di internet) di rapporti che il cinema continuamente moltiplica ci tenta troppo per non aggiungerne almeno qualche tassello. Questo testo quindi non replica a titolo Apparizione ma fa riferimento a un grande cortometraggio di Dreyer (in beffarda

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