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    I Mille Occhi piangono due grandi cineasti moderni, che erano presenze costanti del festival anche se nel fuori campo.
    Di Jonas Mekas abbiamo presentato i molteplici documentari-intervista dedicatigli dalla nostra collaboratrice Jackie Raynal.
    Makavejev ha partecipato attivamente già ad alcune manifestazioni fondanti del nostro festival, la retrospettiva dell'onda nera jugoslava ad Alpe Adria Cinema e quella balcanica alla Biennale di Venezia.
    Alleghiamo il ricordo dedicatogli da Sergio M. Grmek Germani per "Il manifesto" del 26 gennaio.


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    Paolo Lughi ricorda su Il Piccolo (19 dicembre) la figura di Gianni Menon, che omaggiammo anni fa ai Mille occhi con la collaborazione dell'Officina Filmclub. Ne alleghiamo il pdf.
    La capacità rabdomantica dei tre grandi Gianni della critica (Menon, Amico, Buttafava) è più che mai presente per chi oggi cerca di riscoprire i valori del cinema.
    Gianni Menon, appassionato della Callas come Buttafava (e come Roberto Farina, altro grande scomparso), era allo stesso tempo capace di amare il film-opera di Gallone e Matarazzo.
    E giustamente Paolo Lughi rievoca la segnalazione di "Sissignora" di Poggioli, film in cui s'incontra l'amore dell'altro Gianni che amava opera e cinema, Buttafava appunto, il quale lo indicò nel suo Top ten del cinema italiano per il referendum di "Bianco e nero" del 1988.
    Le riscoperte vere rimangono, non restano scelte individuali di gusto.
    Quest'anno per il nuovo referendum tra critici e registi sui migliori film della storia del cinema italiano, realizzato dal settimanale "FilmTV", il Top Ten del direttore dei Mille occhi ha convintamente ripreso (vedi lista) il film di Poggioli nella sua scelta.    
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    Ci ha lasciati, in un mondo sempre più vuoto, Giuseppe Lippi, un grande amico: è stato ospite dei Mille occhi un solo anno, ma sempre ci seguiva e avremmo voluto vederlo tornare. Un amico dagli anni dell'università, dei cineclub e dei primi festival a Trieste, dove è vissuto a lungo tra la Napoli dell'infanzia e la Milano cui è approdato come curatore di "Urania". Un grande appassionato del fantastico nella letteratura e nel cinema, ma anche di libri e film tout-court. Torneremo a scriverne quando la notizia inaspettata si sarà forse decantata.     
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    Apprendiamo con profonda tristezza la notizia della morte di Dimos Theos, grande cineasta greco cui il festival aveva assegnato nel 2017 il premio Anno uno.




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    La grande attrice jugoslava è stata più volte a Trieste per omaggi a cineasti serbi e di tutto il territorio jugoslavo. I Mille Occhi ricordano la sua luminosa e amichevole presenza alla serata inaugurale del festival 2012.    

     

     

     

     

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    FUORI ORARIO continua l'omaggio a FRANCO GIRALDI!In apertura di programma la premiazione del regista ai MILLE OCCHI con la consegna del premio ANNO UNO 2018 a FRANCO GIRALDI da parte di SENTA BERGER!

    Ecco il programma completo della notte!

    Sabato 6 ottobre RAI3 dalle 01.20 alle 6.00 
    FRONTIERE E FOGLI DI VIAGGIO NEL CINEMA DI FRANCO GIRALDI
    a cura di Paolo Luciani

    Consegna del premio ANNO UNO 2018 a FRANCO GIRALDI ai Mille Occhi Festival del cinema e delle arti

    QUATTRO STORIE DI DONNE - LUISA 

    IL LUNGO VIAGGIO terza puntata

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    Anche stanotte FUORI ORARIO omaggia FRANCO GIRALDI!

    Verrà mandata in onda l'intervista realizzata dai MILLE OCCHI a SENTA BERGER!

    Ecco il programma completo della notte!


    Venerdi  5  ottobre RAI3 dalle 01.45 alle 6.00 
    FRONTIERE E FOGLI DI VIAGGIO NEL CINEMA DI FRANCO GIRALDI
    a cura di Paolo Luciani


    LA GIACCA VERDE

    LA CITTA' DI ZENO - A Trieste con Italo Svevo

     

     

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    Si è conclusa l'edizione XVII del festival. Il Premio Anno uno è per  Franco Giraldi, regista amato moltissimo dal pubblico e dagli attori che hanno lavorato con lui nel corso della sua carriera. Una splendida Senta Berger ha consegnato il premio al regista  e un affetto autentico ha reso questo momento indimenticabile. 

     

     

     

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    Il programma di lunedì 17 settembre inizia alle 9.30 con La valle dei forti, western smaliziato e autoparodico diretto da Allan Dwan, uno dei grandi pionieri di Hollywood. A seguire presentazione del volume dedicato al regista Claude Autant-Lara (alla presenza dell'attriceValérie Jeannet) e collegamento con il regista e scrittore Marc Scialom, già più volte ospite del festival.

    Nel pomeriggio, alle 14.30, incontro con il regista Fabrizio Ferraro e proiezione del suo film Les Unwanted de Europa, liberamente ispirato ai testi e alla figura di Walter Benjamin. Alle 16.30 prosegue l'omaggio al regista giuliano Franco Giraldi, con proiezione di La rosa rossa, primo capitolo di una trilogia che ha raccontato Trieste e la Dalmazia sullo sfondo del Novecento.

     

    Alle ore 17.00, presso la sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich, si svolge in parallelo il convegno "La guerra della follia" dedicato alla guerra nell'ex Jugoslavia. Saranno presenti Diana Nenadić Mirko Klarin, Franco Rotelli e Nataša Kandić, candidata al premio Nobel per la pace.

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    l cinema di Franco Giraldi prosegue su Fuori orario

    Sulla scia del nostro recente Premio Anno uno al grande cineasta, Paolo Luciani cura per Fuori orario 6 notti dedicate a Franco Giraldi, messe in onda su RAI3 nei due prossimi fine settimana. Alleghiamo il programma, che verrà arricchito con ulteriori appuntamenti di Fuori orario dopo queste 6 notti.

    I montaggi che precedono i film conterranno immagini dalla premiazione ai Mille occhi, con dichiarazioni e interviste con Senta Berger.

    Venerdi 28 settembre 2018 RAI3 dalle 02.10 alle 06.00 (230')

    Fuori Orario cose (mai) viste

    di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

    presenta

    FRONTIERE E FOGLI DI VIAGGIO NEL CINEMA DI FRANCO GIRALDI

    IL CORSARO

    (Italia 1985 colore) durata 167'28"

    EX JUGOSLAVIA - FOGLI DI VIAGGIO prima puntata LA CITTA' ISOLATA

    (Italia 1994 colore) durata 60'26"

     

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    19.00

    In Calabria Vittorio De Seta, 1993, 83'.

    a seguire, assaggio enogastronomico calabro offerto da/to follow, an

    enogastronomic tasting, courtesy of Francesco De Luca

     

    «De Seta non si contenta di filmare una Calabria deflagrata e trasfigurata - e dunque identificabile altrove da sé. Filma un presente incerto, transitorio, labile e sfuggente, rappresentato nuovamente nella ripetizione, e nascosto dall'eco - un tempo che resiste alla chiara e rassicurante distribuzione dei modi della coniugazione. Il presente della "ripresa" - legge aurea del cinema, documentario o no - si rivela in questo film tra- sformato nello strano presente di una "cattura del tempo" tramata contemporaneamente di un passato distrutto ma che persiste forse come futuro, e di un futuro promesso che non è avvenuto e di cui sussiste comunque una traccia passata. [...] Il film di Vittorio De Seta possiede la bellezza disperata del gesto d'amore che vuol costringere nel presente della sua iscrizione l'oggetto amato, e invece può solo riprodurlo 

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    16.15

    Cuori solitari Franco Giraldi, 1970, 121'.

    alla presenza di/with Senta Berger

     

    «"Giovani sposi, moderni, cercano con- tatti con altre coppie per naturismo e fotografia"...: una coppia che ha ormai poco da dirsi decide, per iniziativa dell'uomo, di fare un viaggio esplorativo nel mondo dello swapping. Tipica situazione da commedia di costume all'italiana che, però, durante il suo sviluppo si trasforma in uno studio di caratteri: il gioco pruriginoso cessa di reggere dal momento in cui l'uomo si rende conto che tra le regole c'è anche la parità di condizione dei due sessi. Il dramma viene evitato facendo finta di non vederlo, aggrappandosi cioè all'ancora di salvezza fornita dall'ipocrisia. Si presume perciò che i due vivranno insieme più contenti di prima, avendo scoperto i vantaggi della malafede. Questo è, in succinto, il soggetto e il sugo di Cuori solitari, sesto film di Franco Giraldi. Giraldi è un autore colto, che proviene dalla critica e, per di più, dalla critica militante. Per affermarsi ha scelto la strada più lunga: il tirocinio tecnico compiuto come assistente di esperti registi (De Santis, Zurlini, Leone, 

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    14.30

    Un uomo a metà Vittorio De Seta, 1966, 93'.


    UN UOMO A METÀ

    Regia, soggetto: Vittorio De Seta;

    Il giornalista Michele si ricovera in una clinica psichiatrica e ripensa alla sua vita e soprattutto al rapporto con la madre possessiva e il fratello egoista che hanno influenzato la sua neurosi e che gli impediscono di avere un rapporto sereno con le altre donne.

    «Il film è derivato da una crisi, da un sentimento di dubbio, di cautela, verso gli atteggiamenti "impegnati". Solo un bisogno di revisione, una battuta d'arresto, per poi magari "impegnarsi" di più, ma senza "proiezioni". Un bisogno radicale di cercare prima di tutto dentro di sé le cause dei conflitti, di risolverle dentro di sé, non "proiettare" in tutti i sensi, cioè alienarsi anche in quel senso. Mi sembra che questo sia un problema cruciale, oggi...

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    11.15

    RIDOTTO MIELA

    «Non facciamoci bloccare dai problemi tecnici». Un omaggio

    rosselliniano a Franco Basaglia


    Incontro con Maria Grazia Giannichedda sul libro brasiliano di Franco

    Basaglia / Meeting with Maria Grazia Giannichedda on the Brazilian

    book by Franco Basaglia

    Incontro con Maria Carla Cassarini sul progetto brasiliano di Roberto

    Rossellini e Cesare Zavattini dai volumi sulla fame di Josué De

    Castro, con la partecipazione di Marco Vannelli / Meeting with Maria

    Carla Cassarini on the Brazilian project of Roberto Rossellini and

    Cesare Zavattini inspired by the books on hunger by Josué De

    Castro, with the participation of Marco Vannelli


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