Ospiti

Sead Bajrić
È direttore dell'Archivio della Radiotelevisione della Bosnia ed Erzegovina (BHRT).

Branka Benčić
Curatrice indipendente e critica d'arte. Dal 2002 collabora al Pula Film Festival come curatrice del programma Cinemaniac. Dal 2003 al 2007 è stata direttrice e curatrice della Galkleria 01 (Zagabria). Ha curato numerose mostre personali e collettive e diversi programmi di video e film. Nel 2008-2009 è stata curator-in-residence all'ISCP di New York.

Maurizio Luigi Cabona
Critico cinematografico di «Il Giornale», dove è giunto nel 1986 da «Il Secolo XIX», Maurizio Cabona ha vinto il premio Domenico Meccoli nel 2006; nello stesso anno è stato giurato della sezione "Un certain regard" al Festival di Cannes. Ha collaborato al Dizionario del cinema dell'Enciclopedia Treccani. È ideatore di C'eravamo tanto a(r)mati (Settecolori, 1984), Ditelo a Sparta: Serbia e Europa contro l'aggressione della Nato (Graphos, 1999), Il caso Autant-Lara (ASEFI, 2001).

Alessandra Cori
Nata a Roma nel 1973, è giornalista televisiva. Ha lavorato per quotidiani nazionali e programmi Rai. Master in Giornalismo Europeo, lavora nella comunicazione istituzionale. Laureata in Lettere, all'Università di Roma "La Sapienza", ha realizzato una pubblicazione su Raf Vallone presente alla 60a edizione della Mostra del cinema di Venezia e ha curato la comunicazione di premi cinematografici tra cui il Premio Internazionale "Luchino Visconti".

Carlo Gaberscek
Nato a Udine e ivi residente, docente, saggista storico dell'arte e del cinema. È autore di numerosi saggi e monografie sull'arte medioevale in Friuli, con particolare riguardo alla scultura e all'oreficeria di età altomedioevale e romanica. Ha dedicato molti studi e ricerche negli Stati Uniti al cinema western, relativamente al quale è considerato il massimo esperto di set e location. Ha al suo attivo moltissime pubblicazioni sull'argomento, nonché sul western in Spagna. Altra sua area di ricerca è il cinema realizzato in Friuli Venezia Giulia, sul quale ha pubblicato i volumi: Hollywood in Friuli. Sul set di "Addio alle armi" (1991, in collaborazione con Livio Jacob); Il Friuli e il cinema (1996, in collaborazione con L. Jacob); Hemingway e il Friuli, introduzione alla mostra fotografica "Ritorno al Tagliamento. Sul set di ‘Addio alle armi'" (2006). Sul cinema in Friuli Venezia Giulia ha scritto inoltre un centinaio di articoli e saggi pubblicati in giornali e riviste. Ha collaborato a enciclopedie e alla realizzazione di documentari e DVD prodotti dalla Cineteca del Friuli.

Livio Jacob
Nato a Gemona, ha fondato la Cineteca del Friuli e da allora la dirige. Nel 1982 è stato fra gli ideatori delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, di cui è presidente. Autore di numerosi articoli e saggi sul cinema e, con Carlo Gaberscek, dei libri Hollywood in Friuli. Sul set di "Addio alle armi" e Il Friuli e il cinema; è produttore esecutivo dei reportage di Gloria De Antoni realizzati dalla Cineteca a partire dal 2005 e dedicati a film e personalità del cinema e dello sport legati al Friuli Venezia Giulia.

Jagoda Kaloper
Nata in Croazia nel 1947, si diploma all'Accademia delle Belle Arti di Zagabria. Fa il suo debutto sullo schermo nel 1965 nel film Ključ, cui segue tra gli altri Handcuffs (1969). È l'assoluta protagonista, assieme a Wilhelm Reich e Josef Stalin, di W.R. Misterija organizma (W.R.: Mysteries of of the organism; 1971) di Dušan Makavejev, film bandito per 16 anni dai Balcani, che la proclama icona sexy. Partecipa anche a Lisice (1970) e Kuća (1975) di Bogdan Žižić, per il quale riceve il premio Golden Arena al Pula Film Festival. Negli ultimi anni è apparsa occasionalmente in piccoli film e produzioni televisive, preferendo proseguire la carriera di pittrice. Tuttavia, ha anche partecipato alla produzione e alla preparazione di costumi di alcuni film. Recentemente ha realizzato Žena u ogledalu (2011), film-collage autobiografico in cui l'autrice combina estratti dai film che l'hanno vista interprete negli ultimi quarantacinque anni.

Enrico Lancia
Storico del cinema, specializzato in recitazione, cura o collabora a svariate monografie su alcuni dei principali interpreti italiani (fra gli altri Amedeo Nazzari, 1983, Peppino De Filippo, 1992, Sophia Loren, 2001). Come esperto di doppiaggio partecipa da giurato al festival Voci nell'ombra, pubblicando inoltre insieme a Massimo Giraldi e Fabio Melelli il volume Il doppiaggio nel cinema italiano (2011). Fondamentale anche il suo contributo alla collana Dizionario del cinema italiano edita da Gremese.

Pierre Léon
Nato a Mosca nel 1959, si trasferisce a Parigi nel 1975. Fin dal liceo comincia a girare film amatoriali con Mathieu Riboulet. A metà degli anni '90 da questo sodalizio nasce Spy films. Pierre Léon lavora assiduamente realizzando film in video (Le Dieu Mozart, 1996; Oncle Vania, 1997; L'étonnement, 2001). Con Histoire-géographie, nel 1998 partecipa agli incontri cinematografici del Fresnoy, mentre nel 2006 presenta Octobre a Locarno, nella sezione Play Forward. Attivo anche come attore, Pierre Léon ha lavorato con Jean-Paul Civeyrac, Jean-Claude Biette, Jean-Charles Fitoussi e Serge Bozon. Critico cinematografico, è inoltre membro del comitato di redazione della rivista «Trafic». Tra le sue pubblicazioni, Comme de la peste (1992) e Le Pont de Moscou (1994), usciti per Gallimard. Nel 2010 raccoglie materiali d'archivio e interviste per Biette, omaggio a uno dei suoi maestri. 

Dario Marchiori
Insegna estetica del cinema all'Università Lione 2. Proiezionista a Parigi, codirige il festival NodoDocFest di Trieste e collabora occasionalmente con altri festival. Ha scritto saggi e articoli sul cinema d'autore, documentario e sperimentale.

Olaf Möller
Critico cinematografico, autore e curatore di mostre, vive a Colonia.

Domenico Monetti
Lavora dal 2000 al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2005 è impegnato nella Cineteca Nazionale per la programmazione culturale del Cinema Trevi. Ha svolto attività di ufficio stampa per quattro anni alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Ha inoltre prestato il suo contributo di studioso di cinema per l'Archivio del Cinema Italiano dell'Anica. Collabora per le riviste «Segnocinema» e «Cinecritica» e ha scritto per il mensile «Duel». Nel 2005, insieme a Giuseppe Ricci, ha curato il volume Giulietta degli spiriti raccontato dagli Archivi Rizzoli; nel 2007, insieme a Luca Pallanch, ha curato il volume Luigi Comencini: architetto dei sentimenti e nel 2008, sempre con Pallanch, il volume Tagli. Il cinema di Dario Argento.

Jean François Neplaz
Diplomato all'IDHEC nel 1979, lavora in televisione fra il 1983 e il 1988. Nel 1994 si sposta a Marsiglia, dove due anni più tardi fonda l'associazione Film Flamme. Nel 2002 crea Polygone étoilé, uno spazio pensato sia per le proiezioni che come laboratorio, mentre nel 2003 dà vita a SACRE, uno studio per filmakers. Ha realizzato diversi film, fra cui La Blanche (1986), Guide et sa voie (1987), Ante Inferno (1987), Cancer (1992), Vivants et nus (1994) e Signe ascendant (1996).

Cyril Neyrat
Caporedattore della rivista «Vertigo», è critico ai «Cahiers du Cinéma». Ha partecipato a numerose opere collettive sul cinema, tra cui Alain Resnais (Folio 2002). Ha diretto la collezione Que fabriquent les cinéastes (Capprici éditions). È consulente artistico del festival "Primavera del Cinema Francese" dal 2009. 

Antonella Ottai
Insegna Drammaturgia dello spettacolo digitale presso l'Università Sapienza di Roma. Agli interessi per la sperimentazione delle nuove tecnologie nell'ambito delle discipline dello spettacolo sono ispirati diversi studi e lavori, fra cui un CD.Rom sul teatro di Eduardo De Filippo, progettato come un archivio multimediale (Rai Eri, 2000) e l'edizione in Dvd di tutto il teatro di Eduardo in televisione (con Paola Quarenghi, Rai Cinema, Rai Trade, Elledieffe). Attualmente sta pubblicando su internet un database sulla vita del teatro negli anni del fascismo. Allo spettacolo italiano degli anni trenta ha dedicato varie monografie (Come a concerto. Il Teatro Umoristico De Filippo sulle scene degli anni trenta, Bulzoni 2002), numerosi saggi e due libri. Nel 2000 partecipa inoltre come coautore, insieme al prof. Marotti e a Isabella Quarantotti De Filippo, Eastern. La commedia ungherese sulle scene italiane fra le due guerre. Ha di recente pubblicato, per i tipi di Sellerio, Il croccante e i pinoli.

Jackie Raynal
Nata a Poilhes nel 1940, Jacqueline Raynal è stata come attrice, e soprattutto montatrice, una presenza che unisce alcune delle figure più intense della Nouvelle Vague: Jean-Daniel Pollet, Eric Rohmer, Philippe Garrel, ma anche l'eretico José Bénazéraf. Ha realizzato e interpretato cinque film che sono dei work in progress pluriennali.

Jean-Claude Rosseau
Nato a Parigi nel 1946; appartiene al cinema d'avanguardia newyorkese. All'inizio della sua carriera gira vari mediometraggi in lingua francese. Negli ultimi anni dirige a Torino il suo primo film digitale Lettre à Roberto. Molti dei suoi lavori sono stati presentati al Festival del cinema di Torino.

Fabiano Rosso
Lavora presso il CEC (Centro Espressioni Cinematografiche) di Udine. Dal 1988 al 2007 è stato direttore della "Mostre dal Cine Furlan" e dal 2009 della "Mostre dal Cine", festival biennale sul cinema europeo nelle lingue meno diffuse, e della rivista di cinema «Segnâi di lûs». Nel 2002 ha curato per i tipi della Lindau Il gesto sonoro. Il cinema di Jacques Tati, scritto assieme a Giorgio Placereani, e tradotto dal francese Tutto il cinema di Robert Bresson di René Prédal (edizioni Baldini&Castoldi).

Marc Scialom
Nato in Tunisia ma emigrato in Francia, ha alternato la professione di insegnante e traduttore a quella di regista. La passione per Dante si rivela in Exiles, prodotto nel 1966 da Argo-Films e ORTF, che riceve nel 1972 il Leone d'Argento presso la Biennale di Venezia. Nel 1970 gira a Marsiglia in 16mm Lettre à la prison, che descrive la sensazione di perdita di identità di un tunisino di recente sbarcato in Francia. Successivamente incontra difficoltà in campo cinematografico e torna quindi a insegnare. Diventa docente alla Sorbona, poi professore di italiano presso l'Università di Saint-Etienne. Tra i lavori accademici, pubblica nel 1996 una traduzione della Divina Commedia (Le Livre de Poche, 3 edizioni). In precedenza, nel 1967, aveva pubblicato anche un romanzo breve, Loin de Bizerte (Mercure de France), che descrive il profondo disturbo profondo di un bambino ebreo che vive a Tunisi nel mese di luglio 1961, durante la crisi tra Francia e Tunisia.

Giuseppe Spina
Cineasta, ha realizzato diversi lungometraggi che intrecciano la sperimentazione nel linguaggio alla storia e all'antropologia. È stato fondatore di "malastrada.film"; attualmente è direttore del circuito internazionale per il cinema di ricerca "Nomadica", animatore di "Cinemautonome" e fa parte del collettivo frameOFF.

Pasquale Squitieri
Nato a Napoli il 27 novembre 1938, si laurea in Giurisprudenza. Debutta nel cinema come regista e sceneggiatore con Io e Dio (1969), prodotto da Vittorio De Sica, per poi dedicarsi al genere spaghetti western con Django sfida Sartana (1970) e La vendetta è un piatto che si serve freddo (1971), firmati sotto lo pseudonimo di "William Redford".
In seguito, Squitieri si occupa di tematiche più attuali e realtà poco raccontate della società italiana con L'ambizioso (1975) e Corleone (1978) sui contatti tra mafia e politica; Viaggia, ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene (1974) e Atto di dolore (1990) sul problema della droga; Gli invisibili (1989) sul terrorismo; L'avvocato de Gregorio (2003) sulle cosiddette "morti bianche"; Razza selvaggia (1980) e Il colore dell'odio (1990) che affrontano l'argomento dell'immigrazione. I suoi film storico-politici, tra i quali ricordiamo I guappi (1973), Il prefetto di ferro (1977), Claretta (1984), gli valgono non poche critiche: Li chiamarono... briganti! (1999) viene addirittura immediatamente ritirato dalle sale cinematografiche.

Simone Starace
Nato a Frascati nel 1984, svolge un dottorato presso l'Università di Siena. Si è occupato di storia del cinema italiano e analisi stilistica, scrivendo su Antonioni, Argento, Avati, Bellocchio, Bertolucci, Camerini, Comencini, Cottafavi, Lattuada, Lizzani, Matarazzo, Mizoguchi, Rossellini e Weir. Per la Cineteca di Bologna ha curato, insieme ad Adriano Aprà e Giulio Bursi, il volume Ai poeti non si spara. Vittorio Cottafavi fra cinema e televisione (2010). Ha co-prodotto due lungometraggi, Il bosco fuori (2006) e Fantasmi (2011).

Sergio Toffetti
Torinese, critico e organizzatore, ha lavorato al Museo Nazionale del Cinema come Responsabile della Programmazione e della Cineteca e presso il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale di Roma come Conservatore. In passato ha pubblicato saggi sul cinema italiano e internazionale su autori come Visconti, Pasolini, De Santis, Rohmer, Kubrick, Godard, Truffaut. Ha insegnato nelle Università di Paris III, Roma III, Camerino. Attualmente tiene un corso di Archivistica cinematografica al Politecnico di Torino. È curatore dell'Archivio Nazionale di Cinema d'Impresa di Ivrea e Direttore della Sezione di Animazione della Scuola Nazionale di Cinema di Chieri.

Gisela Tuchtenhagen
Fra le prime donne documentariste del dopoguerra, è stata studentessa di Klaus Wildenhahn alla dffb di Berlino. Per Wildenhahn è stata successivamente anche operatrice, collaboratrice e compagna per una decina d'anni, svolgendo intanto una propria attività parallela. Fra i suoi titoli più importanti: Was ich von Maria weiß (1972) e Heimkinder (1984-1986). A lei Quinka F. Stoehr ha dedicato il film Affection - The Filmmaker Gisela Tuchtenhagen.

Roberto Turigliatto
È un critico cinematografico. Curatore del programma di RaiTre Fuori Orario, dal 2003 al 2006 ha diretto il Torino Film Festival. Ha collaborato con alcuni dei maggiori festival cinematografici italiani tra cui quello di Taormina, la Mostra del Cinema di Venezia e la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Ha curato retrospettive dedicate alla Nouvelle Vague, e al cinema polacco degli anni '50 e '60 e omaggi a Philippe Garrel, Paulo Rocha, Jerzy Skolimowski, Robert Kramer, Jean-Daniel Pollet, John Carpenter, Manoel de Oliveira, Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, Julio Bressane.

Francesco Valvo
Laureato al dams di Roma, è tra i fondatori del gruppo frameOFF e collabora con Nomadica. Studioso di antropologia audiovisiva, sta sviluppando un progetto di ricerca sui percorsi di resistenza delle popolazioni balcaniche.

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