Premio Announo

vlado skafar e stefga drolc in delika in drevo 

Dragi Vlado, caro Vlado,

doveva succedere che "I mille occhi" si incontrassero con il tuo cinema, e poteva succedere prima. Ora il tuo voler essere conclusivo con Mama, pur sperando noi che mille altri film vi seguano, sottolinea quanto vi era presente da tempo. E proprio perché il tuo cinema reagisce sempre alla morte, il To Be che è la dichiarazione poetica di Leo McCarey ci è sembrato il suo senso forte. Se in Otroci si ascolta un rimemorare il Memento mori del sommo poeta sloveno Prešeren, struggente per come il ricordo scolastico del personaggio diventa carne di poesia, nel successivo Deklica in drevo udiamo, dalle sublimi Štefka Drolc e Ivanka Mežan, alcuni dei momenti più insofferenti delle catastrofi che dominano il nostro tempo: l'immagine mentale dei tuffi nel vuoto dell'11 settembre, gli "spariti" che si continuano a dire pogrešani non volendo dirli morti: perché solo allora si potrebbe desiderarne un ritorno dreyeriano in vita. Non credo sia un caso che anche Vlado abbia eletto, nel suo Top Ten dei migliori film della storia del cinema, il Kril'ja di Larisa Šepit'ko, da noi due volte programmato e sempre amato: film il cui volo finale spinge verso un reale infinito. Ed è tra le presenze del femminile che sono alla base del suo cinema, in eco con l'amata Joni, paradossalmente anche nell'incontro tra padre e figlio in Oča dove il fuori campo della madre è presenza. Regista più che mai universale, dunque, anche perché intimamente sloveno, a cominciare dagli sguardi su Prekmurje, Bela Krajina e Benečija nei tre ultimi film, paesaggio di un'anima che vaga da lì nel mondo. Già nell'esordio di Stari most, pianosequenza sul ponte distrutto di Mostar, Vlado aveva compiuto un atto teorico di cinema contro la distruzione. Il successivo Peterka (come il backstage che segue) poteva ingannare come film rivolto a una mission che invece introvertiva. Mojca con il suo ascolto dei tremiti della parola anche quando essa nel personaggio principale appare dominante, ci ricorda che l'amore muove il cinema anche nelle assenze.

Se še spominjaš ljubezni? [Ricordi ancora l'amore]

Associazione Anno uno

settembre 2016

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