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    Domenica 16 prosegue l'omaggio al regista giuliano Franco Giraldi. Alle ore 9.30 sarà programmata la versione integrale della miniserie televisiva Il corsaro, tratta da Joseph Conrad. A seguire, alle 14.30, proiezione della copia originale 16mm di Un anno di scuola, presentato dalla Sede RAI Regionale del Friuli Venezia Giulia. Il film, tratto da Giani Stuparich, racconta la Trieste di inizio Novecento, nei giorni immediatamente precedenti la Prima guerra mondiale.

    Alle 16.45, alla presenza dell'attrice francese Valérie Jeannet, sarà presentato per la prima volta in Italia il film Gloria del 1977, ultima opera di Claude Autant-Lara, discusso regista già omaggiato in passato dal festival. Alle 19.00 prosegue il percorso Castelli di sabbia, con i film di Enrico Verra (Scemi di guerra), Lazar Stojanović (Skorpioni) e Jean-Luc Godard (Dans le noir du temps).

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    Ore 21.00

    Castelli di sabbia, II. L'ultimo ponte (Nikad više)

    alla presenza di/with Mirko Klarin, con la presentazione di/introduction by Mila Lazić

    Grad u sivom Ivan Martinac, 1992, 12'16'' 114 inquadrature.

    Život i priključenje Radovana Karadžića, Lazar Stojanović, 2005, 52', anteprima italiana.

     

    Uspon i pad generala Mladića Lazar Stojanović, 2005, 46', anteprima italiana.

     

    Je vous salue, Sarajevo Jean-Luc Godard, 1993, 2'15''.

     

     

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    Ore 18.00

    Tutti i colori dell'amore. Eckhart Schmidt e l'Italia come seduzione femminile

    Stella Eckhart Schmidt, 2017, 81', anteprima internazionale.

    alla presenza di/with Eckhart Schmidt e/and Sara Marrone

    Regia, sceneggiatura, fotografia: Eckhart Schmidt; montaggio: Michi Kaussner, Raoul Sternberg [E. Schmidt]; musica: Toti Basso, Joe Landis; interpreti: Sara Marrone, Valerina Pellegrini; produzione: Gorana Dragaš e E. Schmidt per Raphaela-Film; origine: Germania, 2017; formato: video, col.; durata: 83'. Copia Blu-ray da autore.

    Il Giorno del Giudizio è arrivato e si scatena una guerra tutti contro tutti, ma c'è una ragazza che combatte in nome dell'Amore contro un Dio della Distruzione... La sfida è quella di creare un Giorno del Giudizio senza mostrarlo. Non si vede altro che una donna nuda in un appartamento. Si sente la voce di Dio che annuncia la fine dei giorni. E lo spettatore deve partire da questi elementi per ricostruire tutto il resto con la sua immaginazione. L'interpretazione di Sara è stata grandiosa, è riuscita a raccontare la catastrofe con il suo sguardo e i suoi gesti. (E.S.) 

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    Ore 14.30

    '77 No commercial use Luis [Fulvio Baglivi], 2017, 105'.

    alla presenza di/with Luis

    Il regista Luis Fulvio commenta così il film: "È il ‘77, finalmente il cielo (rosso) è caduto sulla terra. (A) Soffiare sul fuoco, attraverso la zizzania, la gioia (armata), rivolta (di classe) e cospirazione, senza tregua, è uno strano movimento di strani studenti, congiura dei pazzi senza famiglia, senza galere. La prateria è in fiamme, la rivoluzione è finita abbiamo vinto".

    Ore 16.30

    Portis deve rinascere qui Stefano Morandini, 2018, 50'.

    alla presenza di/with Stefano Morandini

    Il documentario prende spunto da uno studio di antropologia visuale sul paese di Portis; in particolare esso riguarda il recupero della memoria collettiva e individuale legata al sisma del 1976, alla fase dell'emergenza e al successivo abbandono della vecchia Portis, sino alla costituzione della Cooperativa Nuova Portis con la successiva ricostruzione del paese in altra sede. Lo straordinario interesse antropologico di queste vicende risiede nel aver mantenuto dei segni della passata vita familiare e comunitaria nel vecchio paese abbandonato. Questo fare del paese abbandonato un luogo della memoria e della socialità rende Portis un caso 

     

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    SABATO 15 SETTEMBRE

    Ore 11.00

     

    Le castagne sono buone Pietro Germi, 1970, 108'.

     

    Copia 16mm da Cineteca Nazionale.

     

    Il regista Luigi Vivarelli, uomo galante e amante della libertà, si innamora di Carla, ragazza intelligente e di immacolati sentimenti. Questa lo ricambia, ma prima di concedersi vuole assicurarsi dell'onestà dei sentimenti di Luigi. A questo punto il regista fugge, ma quando si ritrova a contatto con la sorella di Carla, Teresa, che ha tentato di uccidersi per un uomo, egli ritorna immediatamente da lei deciso a cambiar vita.

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    SABATO 15 SETTEMBRE

    Ore 9.30

    Un certo anno. 68 tra 67 e 69

    Sedotti e bidonati Giorgio Bianchi, 1964, 90'.

     

    Due ricchi cugini siciliani vendono la loro fattoria perché vogliono aiutare due false gemelle siamesi ad essere separate per poi sposarle. Dopo l'operazione si pensa che le ragazze siano morte, ma poi riappaiono per cercare di ottenere più denaro tra i due uomini creduloni. Riusciranno a farlo?

    Tredicesimo dei lungometraggi interpretati dalla coppia nel corso dell'anno, parodizza più nel titolo che nelle intenzioni il celebre film di Pietro Germi Sedotta e abbandonata, col quale condivide un paio di attori (Leopoldo Trieste e Oreste Palella) e la colonna sonora di Carlo Rustichelli. Franco e Ciccio interpretano due cugini siciliani spinti da un annuncio matrimoniale nella rete di una banda di truffatori: i due si presentano per sposare due bellissime gemelle spacciate per siamesi. [...]

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    Ore 21.00 Serata inaugurale / Opening evening

    Premio Anno uno. Franco Giraldi, un maestro del cinema europeo dietro l'angolo

    La frontiera Franco Giraldi, 1997, 107'.

    alla presenza di Omero Antonutti, con la presentazione di Sergio M. Grmek Germani, Michele Zanetti

    1916: Emidio Orlich, giovane ufficiale dell'esercito austroungarico di origine dalmata, dopo una drammatica crisi di coscienza decide di disertare e di passare nelle file italiane. Finirà sotto processo. 1941: Franco Velich, un ufficiale fascista anch'egli nato in Dalmazia, trascorre un periodo di convalescenza nell'isola in cui è nato, durante il quale acquista consapevolezza della violenza inflitte dalle truppe dell'Asse alle popolazioni occupate.

    «Sapevo, avendolo imparato sulla mia pelle, che in frontiera nessuno nasce "univoco", ognuno nasce "se stesso più qualcos'altro", e che se si vuole reprimere questa componente aggiuntiva allora nascono i conflitti, le tragedie. Il pluralismo identitario della frontiera, se assoggettato alla volontà di ridurlo a una sola identità, non può che produrre conflitto, tragedie, stragi, come si era visto in quegli anni nei Balcani. Per me si trattava di un film necessario. [...]

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    Ore 18.00

    Tutti i colori dell'amore. Eckhart Schmidt e l'Italia come seduzione femminile

    Love and Death in the Afternoon Eckhart Schmidt, 2016, 104', anteprima internazionale.

    alla presenza di/with Eckhart Schmidt

    Una storia di amour fou fra un uomo anziano e una giovane ragazza, rievocato da lei sui luoghi del loro amore a Roma... È la storia della mia morte raccontata come un sogno del poeta. È arrivato a Roma per morire, ma viene ispirato dalla ragazza, che gli insegna l'italiano. Quando lui se ne innamora, lei non può più essere la sua musa, per cui è il momento di morire. Adesso sarà lei a raccontare la sua storia, ripercorrendone i luoghi e dando alla fine alla luce il suo bambino. È stato magnifico girare a Roma con Marilina, così bella e intensa. È stato il primo film del ciclo romano, quello da cui tutto è iniziato. (E.S.)

     

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    Ore 16.30

     

    Fiori nel fango. Gemme Universal e Republic

    Il sottomarino fantasma Douglas Sirk, 1950, 78'.

    con una testimonianza su/featuring a commentary on Douglas Sirk di/by Eckhart Schmidt

    con la presentazione di/introduction by Simone Starace

    Fingendosi un ex-medico militare tedesco, un ufficiale dell'intelligenza navale statunitense si prefigge di salvare uno scienziato rapito, e affondare un submarino nazista, nascondendosi al largo della costa del Sudamerica.

    «Quando riuscii a liberarmi dal contratto con la Columbia, accettai un'offerta che avevo avuto dalla Universal. Seb- bene fossi stato assunto per realizzare delle commedie, stranamente il primo film che girai era un film di guerra, Il sottomarino fantasma. Me lo assegnarono, suppongo, perché avevo servito nella Marina. La possibilità di girare all'interno di un sottomarino mi allettava, perché permetteva di sfruttare la macchina a mano e via dicendo, ma la storia era veramente poca cosa. L'autorialità ai tempi dello studio system funzionava così, e io del resto volevo continuare a fare film in America».

     

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    VENERDÌ 14 SETTEMBRE

    Ore 14.30

    Tutti i colori dell'amore. Eckhart Schmidt e l'Italia come seduzione femminile

    La mia estate più bella Eckhart Schmidt, 2016-17[-2018], 97', versione italiana in anteprima assoluta.

    alla presenza di/with Eckhart Schmidt e/and Gorana Dragaš, con la presentazione di/introduction by Olaf Möller e/and Gary Vanisian

    Al momento del ritorno a Roma, una ragazza ricorda le vacanze in Sicilia, il suo primo grande amore e la tragica morte dei suoi amici in un attacco terroristico. Uno degli elementi più importanti di questo film è l'affresco Trionfo della morte a Palermo, che mostra la morte a cavallo che colpisce il ricco, il povero e gli innamorati. Davanti a questo affresco la ragazza bacia per la prima volta il ragazzo, che non vedrà mai più. Il momento di massima felicità è anche il momento più buio. Vediamo le spiagge di Mondello e nella nostra mente percepiamo una tragica storia d'amore che è un ritratto della Generazione Y. (E.S.)

     

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    Venerdì 14 settembre giornata inaugurale della XVII edizione del festival I Mille Occhi, che proseguirà fino al 20 settembre presso il Teatro Miela di Trieste. Incontro con il regista Eckhart Schmidt, che presenterà in anteprima i film del Ciclo Romano. In serata, alla presenza di Omero Antonutti, inizia l'omaggio a Franco Giraldi, con la proiezione del film La frontiera, interpretato da Raoul Bova. Chiude la serata il capolavoro noir Il regno del terrore. Ingresso libero. 

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    Roma, Cinema Trevi - Cineteca Nazionale

     

    Ore 21.00

    Presentazione del festival con il direttore Sergio M. Grmek Germani e con i collaboratori artistici presenti / Introduction to the festival programme with the festival director and with members of the programme board and friends of the festival

    Un certo anno. 68 tra 67 e 69

    Un certo giorno Ermanno Olmi, 1968, 102'

    Un uomo di mezza età Borghese di nome Bruno ottiene il lavoro del suo capo. Il film esamina la sua sensibilità verso il suo vecchio boss, che non vuole ferire, verso i suoi dipendenti, e verso la moglie e la padrona.

    «In un certo giorno: proprio quando tutto sembrava più facile. Un piccolo rumore, poi di nuovo la quiete. Il protagonista è alla guida dell'auto, è con- tento di sé e del futuro che lo attende (gli hanno appena proposto la nomina ad amministratore delegato nella società in cui lavora), eppure, in un attimo, tutto si complica. 

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    Roma, Cinema Trevi - Cineteca Nazionale

    Ore 18.45

    Un certo anno. 68 tra 67 e 69

    Il sorriso del grande tentatore Damiano Damiani, 1973, 120'.

    alla presenza di/with Sibilla, Cristina e Francesco Damiani, e dell'assistente/and the assistant director Enrique Bergier

     

    La madre superiora di un convento esercita il potere nelle sue forme più viziose. E mentre lei distrugge le persone che le sono state affidate, lei stessa diventa la sua vittima mentre attinge a tutti i suoi poteri spirituali per cacciare il tentatore.

    «Il sorriso del grande tentatore di Damiano Damiani ha tutta l'aria di essere nato come reazione ai richiami di Paolo VI all'esistenza del diavolo. Può anche darsi, naturalmente, che al regista o a qualche suo collaboratore l'idea di par- tenza sia balenata molto prima, ma quel che ne è venuto fuori sembra proprio fatto apposta 

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    Roma, Cinema Trevi - Cineteca Nazionale

    MERCOLEDÌ 12 SETTEMBRE

    Ore 17.00

     

    Tutti i colori dell'amore. Eckhart Schmidt e l'Italia come seduzione femminile

    Colour of Love Eckhart Schmidt, 2018, 76' versione inglese in anteprima assoluta.

    alla presenza del regista, della produttrice e di alcune interpreti/with the director, the producer, and part of the cast

     

    Dante parla ne La vita nova del colore d'amore, ma senza dire di quale colore l'amore possa essere. Forse perché voleva dire che l'amore contiene tutti i colori. Alla fine della Divina Commedia conclude che l'amore muove il cielo e tutte le altre stelle. Questo Ciclo Romano II parla proprio dell'amore e delle sue varianti dalla mitologia greca a oggi. Per questo progetto ho diretto più di venti diverse storie d'amore che mi ossessionavano.

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